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Opposizioni contro La Russa dopo l’attacco ai partigiani di via Rasella, Schlein: “Parole indecenti”

La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha attaccato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo le sue dichiarazioni sull’attacco partigiano di via Rasella. Polemica anche dagli altri partiti di opposizione e dall’Anpi, che ha parlato di “ennesimo” tentativo di “assolvere il fascismo”.
A cura di Luca Pons
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"Parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che La Russa ricopre". Questo il commento della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, alle dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa. In un'intervista a Libero, la seconda carica dello Stato ha affermato che l'attentato di via Rasella – l'azione partigiana dopo la quale i nazifascisti effettuarono l'eccidio delle Fosse Ardeatine come rappresaglia – fu "una pagina tutt'altro che nobile della Resistenza", dichiarando che i partigiani uccisero "una banda musicale di semipensionati" e non dei soldati nazisti. Un falso storico a tutti gli effetti.

Il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, ha detto: "È grave che che il presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto. Siamo di fronte a un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti. Non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l'Italia e i nazifascisti".

L'ex segretario Nicola Zingaretti ha attaccato dicendo che "se avessero vinto i nazisti e Benito Mussolini, di cui La Russa conserva a casa il busto, chi non la pensa come lui sarebbe in carcere o ucciso". Duro anche il deputato Matteo Orfini: "Il punto non è chiedergli di ricordarsi che è presidente del Senato. Il punto è che uno così non può fare il presidente del Senato", mentre Gianni Cuperlo ha chiesto indirettamente le dimissioni di La Russa: "La seconda carica dello Stato è un nostalgico dichiarato del fascismo. Dunque, tradotto, è un fascista. Domanda: può un fascista occupare la seconda carica della Repubblica nata dalla Resistenza? Risposta: No".

Si è espressa anche Pina Picierno, esponente del Pd e vicepresidente del Parlamento europeo: "Ignazio La Russa non ha mai nascosto le sue simpatie per il fascismo, la sua baldanzosa tracotanza ideologica lo ha reso il protagonista di quel postfascismo televisivo che fa passare la nostalgia per il Ventennio come un vezzo e non come un dramma. Che sarà mai avere un busto di Benito Mussolini a casa? Che sarà mai non condannare il fascismo come male assoluto? E che sarà mai, cara Giorgia Meloni, aver voluto un tuo colonnello con queste idee alla Presidenza del Senato? Il commento su Via Rasella non è solo vergognoso ma è figlio di quella visione della storia colpevolizzante della Resistenza Italiana, tipica dei negazionisti".

Anpi: "L'ennesimo strappo per assolvere il fascismo"

Il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha affermato: "Le parole di La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo tesa ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza". Ha poi spiegato: "Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani".

Dopo la presidente del Consiglio, ha concluso Pagliarulo, "anche il presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane". Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, ha scritto: "Non erano musicisti, ma soldati delle SS che occupavano il Paese con la complicità dei fascisti e che deportavano gli ebrei nei campi di sterminio. Viva i partigiani che hanno messo a rischio la loro vita per restituire libertà e sovranità all’Italia".

Calenda: "La Russa inadeguato come presidente del Senato"

Dal Movimento 5 stelle, il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri ha accusato La Russa di revisionismo: "L'ennesima dichiarazione revisionista del presidente del Senato su quanto accaduto a via Rasella non nasconde solo rigurgiti ideologici, ma anche il palese tentativo di distrarre l'opinione pubblica dalle inadeguatezze di questo governo", ha dichiarato. "Sono ammirato dalla determinazione con cui La Russa sta riuscendo a dimostrare ogni giorno la sua inadeguatezza come presidente del Senato", ha scritto su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda. Sulla stessa linea anche Italia viva: l'attacco di via Rasella "rappresenta l'azione più efficace portata avanti dai partigiani a Roma nel corso della Resistenza", hanno scritto il coordinatore di Italia Viva Roma Marco Cappa e il capogruppo di Iv in Campidoglio, Valerio Casini. "

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