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Omofobia, Giuseppe Conte: “Appoggiamo il ddl Zan”

Quando i cronisti gli hanno chiesto quale fosse la posizione del Movimento Cinque Stelle in merito al ddl contro l’omotransfobia, Giuseppe Conte ha confermato di sostenere il ddl Zan, anche se solo qualche giorno fa l’ex inquilino di Palazzo Chigi si era rifiutato di prendere posizione a riguardo. Domani intanto al Senato scadrà il termine per presentare gli emendamenti, mentre ci sono ancora alcune forze politiche che tentano la mediazione.
A cura di Annalisa Girardi
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"È una legge che appoggiamo": lo ha detto Giuseppe Conte in merito al disegno di legge Zan, parlando con i giornalisti a margine dell'incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi sul tema della Giustizia. Quando i cronisti gli hanno chiesto quale fosse la posizione del Movimento Cinque Stelle in merito al ddl contro l'omotransfobia, Conte ha confermato di sostenere la legge a prima firma del deputato del Partito democratico Alessandro Zan.

Solo qualche giorno fa l'ex inquilino di Palazzo Chigi si era rifiutato di prendere posizione in merito al ddl Zan, limitandosi a rimandare le dichiarazioni a riguardo. Forse anche visto il momento di incertezza rispetto al suo ruolo, dato dai giorni di scontro con il fondatore del Movimento Beppe Grillo. Ora invece Conte conferma il sostegno al ddl che sta dividendo le forze di governo, con il centrodestra (ma anche Italia Viva) che chiedono ai giallorossi di aprire alle modifiche per arrivare a un testo condiviso, togliendo ad esempio il riferimento all'identità di genere.

Il ddl Zan al momento si trova in fase di discussione al Senato, ma l'iter potrebbe andare per le lunghe. Domani a mezzogiorno scadrà il termine per gli emendamenti e il centrodestra ha già annunciato che ne presenterà a centinaia: è quindi probabile, viste anche le altre urgenze di cui si dovrà occupare l'Aula prima e la pausa estiva poi, che slitti tutto quanto a settembre.

"Io invito da un mese al dialogo Letta, ormai ho quasi la certezza che voglia affossare il Ddl Zan perché anche lui si è reso conto che è una legge che non funziona", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. Gli ha fatto eco Matteo Renzi: "Non capisco come il Pd, il partito che trovava le intese sulle unioni civili, sia diventato il partito che vuole affossare il Ddl Zan, il vero partito No Zan. Non solo Salvini ma anche Arcilesbica, Se Non Ora Quando" e altri vogliono modifiche. Vediamo se prevale la saggezza. Al Senato i voti non ci sono, va sotto di sicuro a scrutinio segreto. Un compromesso è possibile per me sull'identità di genere, sulla libertà di opinione e sulla scuola: questa ipotesi di accordo è a portata di mano. Letta fa bene a non fidarsi di Salvini, non ci si deve mica sposare ma vedere se votano quegli emendamenti. Mettiamoli alla prova". Ma da parte dei dem la linea è intransigente e si ritiene che le altre forze politiche vogliano solo svuotare di significato la legge parlando di apertura: "Salvini vuole discutere? Prima rinneghi quello che sta facendo in Parlamento europeo, in Italia non si può fare una cosa e in Europa un'altra", ha commentato il segretario del Pd Enrico Letta alla festa dell'Unità.

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