Ipotesi chiusura bar e pub alle 21, ristoranti alle 24 nel prossimo Dpcm

Stasera è atteso il nuovo dpcm per tentare di frenare l'avanzata del Covid-19. Nella serata di ieri il premier Conte ha visto i capi delegazione della maggioranza per fare un punto sulle nuove misure.
Oltre a un rafforzamento del tracciamento dei contagi, chiesto dagli esperti, il provvedimento, che sarà illustrato e dal presidente del Consiglio Conte, dovrebbe contenere la chiusura dei bar e dei pub alle 21, mentre i ristoranti dovrebbero chiudere alle 24, o alle 23. In un primo momento si era parlato di una chiusura alle 22 per tutti i locali. Ma sul possibile "coprifuoco", che non sarebbe un divieto di circolazione notturno per i cittadini, nel governo si tratta ancora. Si valuta anche l'ipotesi di vietare di consumare alcolici in piedi davanti ai locali già dalle 18.
Secondo quando apprende l'Ansa la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova si sarebbe opposta a una chiusura anticipata dei ristoranti alle 22, ipotesi avanzata da altri ministri, che vorrebbero misure più stringenti soprattutto per il fine settimana. La capo delegazione di Iv avrebbe detto no anche allo stop per fiere e congressi.
E i renziani si sono opposti anche alla chiusura per parrucchieri e centri estetici, ipotesi comunque che non dovrebbe rientrare nel nuovo dpcm, sebbene fosse circolata nei giorni scorsi. "Obbligare i parrucchieri a chiudere anche se rispettano le regole non è giusto e non ha senso. Si dice: ma i parrucchieri non sono attività essenziali. Trovo ipocrita questo concetto: cosa è essenziale e cosa no? – aveva scritto ieri Maria Elena Boschi (Iv) su Facebook – Per chi vive del proprio lavoro sono essenziali quelle attività. Per chi ha investito per sanificare chiudere oggi sarebbe un colpo mortale. Vale ovviamente per tutti, dai teatri ai ristoranti, dai negozi alle librerie ma segnalo il caso dei parrucchieri perché mi sembra l’indice di una certa demagogia nell’affrontare un problema enorme come quello del CoronaVirus".
E ancora: "Finché non ci sarà il vaccino dobbiamo convivere con il contagio. E non possiamo pensare di chiudere tutto per mesi. Parliamo di tamponi rapidi, di tracciamento, di terapie intensive, di trasporti su cui le Istituzioni sono molto in ritardo: non buttiamo la croce addosso ai cittadini. E se parrucchieri e teatri rispettano le regole, perché dobbiamo chiuderli per mesi? Il Governo dovrebbe valutare bene la situazione nel Paese prima di fare forzature". E in effetti la stretta è stata esclusa dal nuovo provvedimento.
C'è anche l'ipotesi di una chiusura delle palestre e delle piscine, anche se in questo momento si tratta soltanto di indiscrezioni, che fonti del ministero dello Sport si sono affrettate a smentire: "Nessuna decisione è stata presa ancora in merito alla chiusura di palestre e piscine", sottolineando all'Ansa "come il settore abbia affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all'allenamento individuale nei luoghi controllati".
"Occorre valutare se non sia peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini o proseguire, magari prevedendo maggiori controlli, con le attività regolamentate. Un settore che ha già avuto enormi perdite rischierebbe al contrario chiusure definitive".
Si va verso la riorganizzazione della scuola con orari scaglionati, per scongiurarne la chiusura. Gli orari sfalsati dovrebbero riguardare in particolare le scuole superiori, prevedendo un ingresso alle 11 e una quota di didattica a distanza, anche per alleggerire il trasporto pubblico locale. Sul tavolo anche una riduzione della capienza massima degli autobus, al momento fissata all'80%.
La stretta nel mondo dello sport potrebbe riguardare anche lo stop per gli sport di contatto dilettantistici. Si punta inoltre su un rafforzamento dello smart working nella Pubblica amministrazione.