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Nuovo bonus 150 euro, ma solo per la benzina: il governo Meloni prepara l’aiuto per i redditi bassi

Il governo sta lavorando a un nuovo bonus 150 euro per i redditi bassi, da spendere sotto forma di buoni benzina: tagliare le accise costerebbe troppo, meglio un aiuto una tantum.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il prezzo della benzina non accenna a calare, e il governo riflette su un aiuto per far sentire meno il peso del caro carburanti. Un possibile taglio delle accise è stato escluso immediatamente, principalmente per via delle coperture. Di soldi ce ne sono pochi e scontare i 25 centesimi, come fece il governo Draghi, costerebbe un miliardo al mese. C'è però l'idea di intervenire in maniera selettiva – altro problema del taglio indiscriminato, che aiuta tutti indistintamente – e varare un nuovo bonus una tantum da 150 euro da spendere sotto forma di buoni benzina. Anche perché, con l'aumento del prezzo alla pompa è cresciuto il gettito Iva. Tradotto: circa due miliardi di euro in più nelle casse dello Stato. E ora, secondo quanto filtra da varie fonti del centrodestra, l'intenzione sarebbe quella di redistribuirli.

Da qui l'idea di ricalcare le orme di un altro provvedimento del governo Draghi: il bonus 150 euro anti-inflazione, che lavoratori e pensionati fino a una certa soglia di reddito hanno ricevuto direttamente con la busta paga o con l'assegno. Questo permetterebbe di rientrare nella soglia dei due miliardi e di destinare l'aiuto solo ai redditi più bassi. All'epoca il bonus del governo Draghi costò circa 1,8 miliardi di euro.

Il taglio delle accise è una di quelle misure buona solo per la propaganda elettorale, poi un po' tutti si accorgono che si tratta di un'entrata fondamentale per mantenere in salute le casse dello Stato.

Il bonus 150 euro una tantum, invece, permetterebbe di far rifiatare milioni di automobilisti in difficoltà. Non è ancora chiaro in che modo verrebbero stabiliti i requisiti: ci si potrebbe basare solo sul reddito – come per l'aiuto anti-inflazione, e perciò fissare la soglia a 20-25mila euro annui – o inserire tra i criteri anche il possesso di un'automobile o di un altro mezzo di trasporto privato. Un'altra possibilità, la più semplice in realtà, è quella di vincolare i 150 euro alla spesa in carburante, magari attraverso una card sul modello della carta acquisti.

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