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I terroristi delle Nuove Brigate rosse ai No Tav: “Fate un passo avanti”

I brigatisti Davanzo e Sisi dal carcere scrivono al movimento contro l’Alta velocità in Val di Susa. Il ministro dell’Interno Alfano replica: “La Tav si farà, si rassegnino i bombaroli”.
A cura di Redazione
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"Compiere un altro salto in avanti, politico organizzativo, assumendone anche le conseguenze, o arretrare": lo scrivono Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, delle cosiddette "nuove Brigate Rosse", dal carcere in cui sono rinchiusi, in un documento apparso su internet. Si tratta rispettivamente dell'ideologo del Partito comunista politico-militare, imputato del processo milanese al terrorismo di sinistra e del capo della colonna torinese, già delegato della Filcem-Cgil della Ergom di Borgaro (Torino). Il documento in cui compare la loro firma si intitola ‘Contro la repressione, nuova determinazione' e, fra l'altro, parla anche del movimento No Tav, di cui sottolinea "la valenza antagonista di portata generale". Ci sono delle "simpatiche consonanze" fra i No Tav imputati nel maxi processo di Torino e "la nostra dimensione di prigionieri rivoluzionari e dei nostri processi politici" è scritto nel documento di Davanzo e Sisi.

La frase sul "compiere un salto in avanti" riferita al movimento noTav è riportata tuttavia anche in un altro documento, "Lotte proletarie e repressione statale" a firma Mario Sacchi, datato 13 settembre, facilmente individuabile su internet pubblicato sul sito "Operai Contro". Ecco il testo (che al momento non risulta essere all'interno di alcuna indagine):
Prendiamo come esempio l’esperienza NO-TAV, le ultime misure da parte dello Stato sono state molto drastiche: militarizzazione aggravata con conseguenti minacce penali e fino a quella (per ora solo agitata) di imputazione terroristico-eversiva. Il movimento si trova davanti ad un bivio: compiere un salto in avanti, politico-organizzativo, assumendone tutte le conseguenze o arretrare. Dal mio punto di vista è apprezzabile la tenuta militante dei compagni incriminati in sede processuale (c’è stato persino da parte di alcuni/e compagni/e l’atto di revoca degli avvocati).

"Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino. Andremo avanti ribadendo che un'opera strategica, decisa rispettando tutte le procedure di legge e ascoltando le popolazioni, non puà essere bloccata da chi, colluso dell'eversione e della violenza, pretende di contrapporsi alla legge e alla democrazia. Ecco perche', dopo avere protetto più efficacemente con il decreto dell'otto agosto, i luoghi del cantiere, oggi rafforziamo i contingenti che proteggeranno l'avvio dei lavori della ‘talpa', nonché abbiamo scelto come prefetto una donna di grande esperienza di territorio e di ordine pubblico": è la nota del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a proposito di quanto stabilito oggi nella riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza sul tema della Tav.

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