Nilde Iotti come Nicole Minetti, la provocazione della Santanché

Non che non fossimo già abituati alle sue uscite assai poco "onorevoli" (vedi il dito medio agli studenti che manifestavano a Montecitorio o quello alla Littizzetto), ma ogni qualvolta che Daniela Santanché fa parlar di sé riesce a catalizzare l'attenzione dei media. Del resto, i temi trattati dall'esponente di spicco del PDL sono sempre piuttosto caldi. Così è stato anche oggi al programma radiofonico La Zanzara dove la Santanché ha paragonato Nicole Minetti a Nilde Iotti, prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente della Camera dei deputati.
«La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera e sicuramente non aveva vinto concorsi. Nessuna delle due ha vinto un concorso, questo è sicuro».
A sostegno della sua tesi, la Santanché aggiunge che la Iotti sapeva come far valere i propri argomenti in politica. E precisamente ciò avveniva «nella stanza sopra delle Botteghe Oscure». Se il discorso non fosse chiaro, la pidiellina spazza via ogni dubbio. Visto e considerato che «ora si parla solo di Bunga Bunga, possiamo dire che tutto il mondo è paese. Una compagna comunista da amante a presidente della Camera dimostra che le scorciatoie aiutano». Quindi, frase ad effetto come conclusione: «Anche la Minetti non doveva diventare consigliere regionale ma le scorciatoie c’erano ieri e ci sono anche oggi, forse un tempo era peggio».
Ma non solo Minetti, scudo alzato anche per l'ingresso in politica della nipote della Santanché, Silvia Garnero, nota per essere l'assessore più assenteista della Provincia di Milano. Lei è «meglio del trota, lui è un pirla, lei brava, bella e capace. Difendo il nepotismo. Se hai un parente, anche un figlio, preparato e capace perché non deve avere la possibilità di emergere?»