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Covid 19

“Nelle scuole ci saranno test sierologici”: l’annuncio del ministro Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che il governo valuta il Tso obbligatorio per chi, pur essendo positivo al virus, dovesse rifiutare le cure. Mentre per quanto riguarda la scuola annuncia: “Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Salute Roberto Speranza commenta gli ultimi dati del monitoraggio settimanale nelle regioni sull'andamento della curva dell'epidemia e chiarisce che ci sarà una stretta per chi rifiuta le cure, pur essendo positivo e rischiando di mettere in pericolo altri cittadini: "Il messaggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora. Finché sarà così, non potremo considerare il pericolo alle spalle. Lavoriamo ogni giorno perché non si torni mai più al livello di sofferenza di marzo. Per questo, su ogni atto, seguo il principio della massima prudenza".

"Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5mila euro", spiega ancora Speranza, in un'intervista a ‘la Repubblica'.

"Sto valutando con il mio ufficio legale l'ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa", afferma, riferendosi al caso dell'imprenditore veneto che ha rifiutato le cure e ha avuto contatti con più individui pur essendo positivo al coronavirus. "È un comportamento inaccettabile. Su questo è giusto essere durissimi". È stato per primo il presidente del Veneto Luca Zaia ha chiesto una norma per rendere obbligatorio il ricovero di chi ha sintomi di Covid.

"Ma attenzione", aggiunge, "il mio giudizio su come si sono comportati gli italiani in questa crisi è positivo, senza questa sintonia di fondo tra le misure adottate e i comportamenti individuali noi non avremmo piegato la curva". Per Speranza "l'unico strumento che funziona e ha funzionato" resta "la persuasione" per "far capire a tutti che finché il virus sarà attivo dovremo rispettare le tre regole rimaste: mascherina, distanziamento fisico di almeno un metro senza assembramenti e rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani".

Non ci può essere però un allentamento dell'attenzione: "Dobbiamo far capire a tutti con la persuasione – l’unico strumento che funziona e ha funzionato – che finché il virus sarà attivo non solo in Italia, ma con numeri sempre maggiori e preoccupanti nel mondo, dovremo rispettare le tre regole rimaste: mascherina, distanziamento fisico di almeno un metro senza assembramenti e rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani. Ho il terrore di vanificare gli enormi sforzi fatti durante il lockdown. Lo dico con le parole di Papa Francesco: peggio di questa crisi, c’è solo il rischio di sprecarla", sottolinea Speranza. Alla domanda su come il governo intende potenziare i servizi sul territorio in vista dell’autunno, risponde così: "In 5 mesi abbiamo messo più risorse sulla sanità che negli ultimi 5 anni. 3 miliardi e 250 milioni solo nel decreto rilancio. In tutto siamo andati oltre i 6. Li useremo per potenziare la rete territoriale e l’assistenza domiciliare, per essere più veloci nel fare i test, più rapidi nell’intervenire. E per aumentare la capacità di posti in terapia intensiva, anche se adesso siamo passati dai 4000 occupati di marzo a 70".

Ci saranno novità anche per il nuovo anno scolastico: "Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica": questa la misura preventiva che il governo vuole mettere in campo in vista del ritorno a scuola. Secondo Speranza occorre recuperare "una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con la scuola".

"Ho proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato", aggiunge il ministro alludendo alla medicina scolastica introdotta da una norma del 1961 e superata negli anni Novanta.

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