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Nel 2022 sono state uccise 124 donne, femminicidi in aumento dopo la pandemia

La nuova rilevazione Eurispes, realizzata con il ministero dell’Interno, ha analizzato i dati sui delitti avvenuti nel 2022. Le donne uccise sono state 124, di cui 102 in ambito familiare o affettivo. Una donna su cinque ha detto di aver subito una molestia sessuale.
A cura di Luca Pons
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Nell'ultimo anno, in Italia, ci sono stati 314 omicidi. Tra le vittime 124 erano donne, con un +4% rispetto al 2021, e di queste 102 sono state uccise in ambito familiare o affettivo, 60 ad opera di un partner o ex partner (erano state 66 l'anno prima). Lo rileva l'istituto Eurispes nell'indagine "La criminalità: tra realtà e percezione", realizzata con la Direzione centrale della Polizia criminale.

Gli omicidi in generale sono aumentati rispetto all'anno precedente (da 304 a 314) ma il trend è in calo, considerando che nel 2007 erano più del doppio (632). Tra il 2019 e il 2022, i dati mostrano che il numero di omicidi è sceso per quel che riguarda le vittime di genere maschile (-5%), mentre è aumentato per le donne (+4%).

In generale, nel 2021 e nel 2022 c'è stata una risalita nel numero di reati, dopo una discesa costante dal 2013 al 2020: nel 2022, i delitti registrati sono stati 2.183.045. Un numero comunque inferiore al 2019, prima che la pandemia costringesse tutti a restare in casa e portasse quindi dati molto bassi. Nel 2022, rispetto al 2021, sono aumentati furti, estorsioni e rapine. Le violenze sessuali sono aumentate del 10,9%: anche queste erano calate nel 2020 e sono poi costantemente aumentate negli anni successivi.

Una donna su cinque ha subito una molestia sessuale nel 2022

Prendendo in considerazione il periodo dal 2019 al 2022, nell'ultimo anno c'è stato un forte calo di atti persecutori e maltrattamenti contro familiari e conviventi. Anche in questo caso, un possibile fattore nel calo è la fine delle restrizioni legate al lockdown da Covid-19. Tuttavia, resta il dato che più di un intervistato su dieci (11,6%) ha subito forme di violenza fisica o psicologica in famiglia.

Più del 3% ha subito lesioni o percosse. Per il 47,4% delle vittime non si è trattato di un caso isolato. Le violenze subite sono arrivate soprattutto da un ex partner (46,5%) o dal partner stesso (32,4%). Il 23,6% delle vittime ha chiesto aiuto ad amici, parenti o colleghi, mentre l'11,1% ha sporto denuncia e il 17,2% non ha fatto nulla.

Guardando alle molestie sessuali, queste hanno riguardato quasi una donna su cinque nel 2022: il 18,9%. Per gli uomini il dato è stato del 3,4%. Per circa tre casi su quattro si è trattato di battute e allusioni insistenti, per la metà ci sono state proposte sessuali esplicite, per il 43,6% delle molestie fisiche. I casi di aggressione fisica e di ricatto sessuale sono stati rispettivamente il 16,2% e il 15,4%.

Aumenta la paura di subire reati, uno su quattro comprerebbe un'arma per autodifesa

Una parte della ricerca di Eurispes si è dedicata alla percezione della sicurezza. In Italia il 61,5% della popolazione dice di vivere in una città o una località che giudica sicura: un dato decisamente più alto del 2019, quando era il 47,5%. Negli ultimi tre anni, dall'inizio della pandemia, la paura di subire reati è però aumentata per il 24,8% del campione. Tra i reati più temuti ci sono il furto in abitazione, l'aggressione fisica e lo scippo, seguito dal furto di dati personali su Internet.

Per contrastare la criminalità, il 17% circa dei cittadini crede che si debba aumentare l'occupazione. Altre soluzioni apprezzate sono garantire la certezza della pena, rafforzare le forze di polizia e sostenere le categorie più deboli. Solo l'8% dei rispondenti ritiene che la situazione migliorerebbe limitando l'ingresso di persone straniere nel Paese. Il 47% della popolazione pensa che italiani e stranieri siano ugualmente responsabili dei reati, mentre il 20% dà la colpa maggiore agli stranieri.

Per quanto riguarda la risposta individuale a episodi di criminalità, una parte del sondaggio si è occupata delle armi da fuoco. Il 45% del campione ritiene che possederne sia un pericolo, mentre il 19% che dovrebbero essere permesse solo alle categorie più esposte a rischio furti, come i commercianti. Il 18,4%, invece, pensa che avere un'arma da fuoco dia a ciascun cittadino il potere di difendersi, e il 27% acquisterebbe un'arma per autodifesa, anche se solo il 3,6% l'ha fatto nell'ultimo anno.

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