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Natale, il governo vuole introdurre maggiori restrizioni sotto le feste

Le Regioni sono state convocate oggi dal ministro Francesco Boccia per discutere della possibilità di introdurre restrizioni più severe per il periodo delle feste di Natale. Fonti del ministero per gli Affari regionali hanno confermato a Fanpage.it che l’idea del governo è quella di mettere in campo maggiori chiusure e divieti per alleggerire il peso delle reti sanitarie e scongiurare una terza ondata a gennaio.
A cura di Annalisa Girardi
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Questa mattina il governo ha incontrato i rappresentati delle Regioni, convocati dal ministro Francesco Boccia, per discutere della possibilità di introdurre restrizioni più severe per il periodo delle feste di Natale. Settimane in cui la curva dei contagi rischia di impennarsi nuovamente. Fonti del ministero per gli Affari regionali hanno confermato a Fanpage.it che l'idea del governo è quella di mettere in campo maggiori chiusure e divieti per alleggerire il peso delle reti sanitarie e scongiurare una terza ondata a gennaio. Il ministro lo aveva sottolineato anche ieri intervenendo alla trasmissione diMartedì. Boccia aveva detto: "Dobbiamo sapere che dal 7 gennaio si riparte, ma si riparte mettendo in sicurezza le reti sanitarie il più possibile. Se non lo facciamo durante le feste di Natale, quando dovremmo farlo? Io ritengo che dalle giornate prefestive in poi, fino al 6-7 gennaio, è più utile per tutti chiudere il più possibile".

Nella riunione di oggi non è stava avanzata alcuna proposta formale, ma il governo ha ascoltato le Regioni per capire l'orientamento dei governatori. Che però non è univoco. Se da una parte c'è Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, il territorio al momento più colpito, che chiede restrizioni severissime, non tutti condividono la sua posizione. "Io terrei le regole come sono adesso. Mi convince una stretta laddove serve, o un allargamento dove è possibile. È questo il metodo che avevamo discusso e deciso. Ora cambiare totalmente metodo non ha molto senso, e c'è anche una certa dose di ipocrisia", ha commentato infatti il presidente ligure, Giovanni Toti.

Da parte sua Zaia afferma: "Io ho detto che noi abbiamo necessità di avere delle misure come Veneto e che abbiamo necessità di capire se si chiude questa partita nazionale altrimenti le misure le adottiamo direttamente. Questo visto che il fine settimana si avvicina". Al momento tuttavia, confermano sempre dal ministero per gli Affari regionali, non è stato proposto formalmente di rendere tutta Italia zona rossa o arancione. Né sono state avanzate delle ipotesi per quanto riguarda le date in cui saranno introdotte maggiori restrizioni.

Sul fatto che alcune misure, come ad esempio il blocco degli spostamenti, possano entrare in vigore già a partire da questo weekend, durante il confronto di questa mattina si è sottolineato come il rischio di assembramenti per questo fine settimana, appena prima di quella di Natale, sia elevato. Dai vertici della Conferenza delle Regioni confermano a Fanpage.it che il governo non si sia sbilanciato nella riunione di oggi e che non siano state indicate delle date definitive. Le Regioni, ci comunicano, hanno chiesto in ogni caso di prendere in fretta una decisione per quanto riguarda il periodo in cui saranno introdotte le nuove regole, perché le attività hanno bisogno di organizzarsi.

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