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Monti ai sindacati: “Dovete cedere qualcosa su lavoro e art.18” (VIDEO)

Il Premier, parlando alla convention di Confindustria, ha chiesto alle parti sociali senso di responsabilità sulla riforma del lavoro e un passo indietro sugli interessi di parte, richiamando tutti alla coesione nell’interesse del Paese.
A cura di Antonio Palma
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Il Premier parlando alla convention di Confindustria ha chiesto alle parti sociali senso di responsabilità e un passo indietro sugli interessi di parte richiamando tutti alla coesione per l'interesse del Paese.Sembra tutto pronto per dare il via libera alla riforma del lavoro, il Governo ha già preparato tutta la documentazione e ha già programmato la settimana di lavoro con le parti sociali per chiudere i tavoli di trattativa con sindacati e Confindustria entro fine mese. Lo ha confermato oggi il Premier intervenendo alla conferenza dell'associazione degli industriali alla presenza degli stessi rappresentanti di lavoratori e imprese che Monti ha incontrato in un appuntamento informale questa mattina.

Monti chiede un passo indietro ai sindacati – Certamente uno sforzo maggiore deve essere fatto da parte di tutti come ha confermato Monti che, dopo le precisazioni di alcuni sindacati nei giorni scorsi e lo stop della Cgil sull'Art.18, ha richiamato all'ordine tutti, annunciando che nei prossimi giorni avrà "bisogno di chiamare ancora le forze sociali a uno spirito di coesione". Nel suo lungo intervento che ha ripercorso anche le tappe dell'azione di Governo, il Presidente del Consiglio ha ricordato che per il rilancio e lo sviluppo dell'Italia c'è bisogno dell'accordo sulla riforma del lavoro avvertendo le parti sociali che "se veramente teniamo al futuro e crediamo gli uni degli altri, allora bisogna cedere qualcosa rispetto al legittimo interesse di parte".

Già pronto il testo di modifica dell'art.18 – Un passo indietro da parte di tutti insomma, soprattutto sul capitolo Articolo 18 su cui come ha confermato Monti "si gioca il futuro del Paese", già pronto un testo del Ministro Fornero "che modifica immediatamente l'articolo 18 per i nuovi assunti" ha annunciato il Premier che aspetta ora la contromossa delle parti sociali. Le intenzioni di Monti sono chiare come ha confermato lui stesso anche al presidente della Commissione Europea Barroso questa mattina, entro la prossima settimana si concluderà l'iter sulle liberalizzazioni e ci sarà il definitivo accordo sulla riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali.

I sindacati non vedono spiragli di accordo – Monti non vuole più attendere oltre, lo confermano gli appuntamenti sempre più serrati con le varie parti insieme alla Fornero e il richiamo a sindacati e Confindustria allo spirito e all'impegno già chiesto loro dallo stesso Premier all'inizio del suo mandato. Parole che però sembrano essere cadute nel vuoto viste le reazioni a caldo dei diretti interessati, in primis la Camusso che ha rilanciato "fondare tutto sul tema dell'articolo 18 significa far passare l'idea che l'unico problema sia quello di licenziare", ricordando che allo stato attuale delle cose è "lontana ogni possibile ipotesi di un accordo". Contro la leader della Cgil si è scagliato il segretario della Cisl Bonanni che ricordando gli estremismi emersi nella trattativa si è detto preoccupato che senza accordo "il governo farà da solo e sarà una riforma più dura".

Marcegaglia dice no ad un compromesso al ribasso – Anche il leader della Uil Angeletti è sembrato negativo su un'ipotesi di intesa in breve tempo, "non scommetterei soldi sull'accordo" ricordando che soprattutto sull'Art.18 "non ci sono allo stato attuale soluzioni condivise". Del resto anche la Marcegaglia, nel suo intervento che ha concluso il convegno di Confindustria, ha replicato a Monti che "se la riforma del lavoro sarà un compromesso al ribasso per accontentare tutti allora sarà meglio non farla o quantomeno non avrà la firma di Confindustria".

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