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Migranti, Sea Watch salva 42 persone: “Rischiavano ipotermia, Malta si è rifiutata di intervenire”

“Alle 4 del mattino la Sea Watch 3 ha soccorso altre 42 persone in zona Sar Maltese. L’imbarcazione su cui viaggiavano era stata segnalata ieri pomeriggio ma le autorità Maltesi si sono rifiutate di intervenire. Le persone a bordo correvano un serio rischio di ipotermia”: così l’organizzazione umanitaria Sea Watch su Twitter. Nel frattempo circa 150 migranti sono stati intercettati nel Mediterraneo e riportati in Libia.
A cura di Annalisa Girardi
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Un altro salvataggio nel Mediterraneo: la nave umanitaria Sea Watch 3 ha soccorso 42 migranti a bordo di un'imbarcazione in difficoltà in zona Sar maltese, dopo che le autorità di La Valletta si sono rifiutate di intervenire. Il gommone su cui si trovavano le persone in fuga dalla Libia, infatti, era già stato segnalato ieri da Alarm Phone, il servizio telefonico per migranti nel Mediterraneo: su Twitter era stato lanciato l'allarme indicando anche la presenza di diversi minori a bordo.

"Alle 4 del mattino la Sea Watch 3 ha soccorso altre 42 persone in zona Sar Maltese. L'imbarcazione su cui viaggiavano era stata segnalata ieri pomeriggio ma le autorità Maltesi si sono rifiutate di intervenire. Le persone a bordo correvano un serio rischio di ipotermia", scrive ora Sea Watch su Twitter.

Ieri l'organizzazione umanitaria aveva denunciato diversi casi di imbarcazioni in difficoltà. In serata la Ong ha comunicato in un Tweet: "Sea Watch 3 ha appena soccorso altre 17 persone, tra cui 8 bambini, da un’imbarcazione avvistata in mattinata da Moonbird. Continueremo le ricerche anche durante la notte. Oggi 7 casi nel Med e una sola nave. Le autorità EU contattate ci hanno ignorato".

I 17 migranti soccorsi questa notte si aggiungono alle circa 60 persone già salvate dalla Sea Watch 3 durante il giorno a largo delle coste libiche. L'organizzazione, annunciando il termine delle operazioni di soccorso, aveva anche comunicato di aver documentato l'intercettazione di altri due barconi di persone in fuga verso l'Europa, che erano poi stati ricondotti in Libia. "Continuano le ricerche. Sono almeno 6 oggi i casi noti di imbarcazioni in difficoltà. In almeno 2 casi, 150 persone sono state intercettate e ricondotte in Libia, nel pieno del conflitto armato. Almeno 5 gli assetti della cosiddetta Guardia Costiera Libica presenti in area Sar", si legge sull'account della Ong.

La notizia è stata quindi confermata anche dall‘Organizzazione internazionale per le migrazioni, che nella sua pagina Twitter per la Libia ha scritto: "Oltre 150 migranti sono stati riportati in Libia dalla Guardia Costiera. Mentre una squadra dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni si sta preparando in questo momento a fornire assistenza, sottolineiamo che la Libia non può essere considerata un porto sicuro. I migranti che vengono intercettati o soccorsi in mare non dovrebbero tornare in un'aerea dove è in corso un conflitto armato".

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