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Migranti, nelle ultime ore salvate circa 230 persone nel Mediterraneo

Ma altri 120 naufraghi si trovano in questo momento in pericolo. A comunicarlo è Alarm Phone: “Due barche in pericolo in zona Sar maltese ci hanno chiamato nel pomeriggio. Circa 80 persone sulla prima barca che sta esaurendo la benzina e circa 46 sulla seconda. Le autorità sono informate. Serve urgentemente soccorso”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Questa mattina la nostra nave, l'Alan Kurdi, ha salvato 62 persone da un gommone in difficoltà che stava imbarcando acqua": così la Ong Sea Eye annuncia di aver soccorso 62 migranti nel Mediterraneo. "Tra loro c'erano otto donne e sette bambini, di cui il più piccolo di soli sei mesi. Siamo ancora alla ricerca di una seconda imbarcazione in difficoltà", ha proseguito l'organizzazione.

Ed effettivamente, qualche ora più tardi, sempre su Twitter arriva la conferma di un secondo salvataggio portato a termine. "Abbiamo trovato il secondo gommone e soccorso altre 16 persone", ha comunicato Sea Eye. "Tre persone sono pericolosamente disidratate e sono state subito portate nel nostro ospedale a bordo per essere curate. Al momento ci sono 78 persone a bordo della Alan Kurdi", ha quindi sottolineato la Ong.

Ma nel Mediterraneo ci sono ancora persone in difficoltà. Alarm Phone, la piattaforma telefonica per migranti in difficoltà in mare, ha infatti segnalato la presenza di oltre 10 persone in due imbarcazioni in zona Sar maltese: "Oltre 120 persone sono a rischio nel Mediterraneo. Due barche in pericolo in zona Sar maltese ci hanno chiamato nel pomeriggio. Circa 80 persone sulla prima barca che sta esaurendo la benzina e circa 46 sulla seconda. Le autorità sono informate. Serve urgentemente soccorso".

Questa mattina la Ocean Viking ha salvato altre 59 persone a bordo di un'imbarcazione in difficoltà a largo della Libia. Ore prima la nave umanitaria aveva soccorso 92 migranti più o meno nella stessa zona. I naufraghi salvati all'alba di oggi, sabato 25 gennaio, erano in balia delle onde a bordo di una piccola imbarcazione. Anche in questa occasione era stata l'Ong Alarm Phone a segnalare la presenza del barcone in difficoltà. La nave umanitaria si trova quindi ora nel Mediterraneo con 151 persone a bordo in attesa di un porto sicuro: tra queste ci sono anche donne incinte e diversi minori non accompagnati.

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