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Migranti, Lamorgese a Salvini: “Aumento sbarchi frutto della pandemia, ha colpito duramente Africa”

“L’incremento di arrivi di migranti è il frutto della crisi pandemica abbattutasi con violenza anche sui Paesi africani. Non è stato dato il giusto riconoscimento agli sforzi fatti durante la pandemia, per gestire l’accoglienza, da coniugare con le esigenze di tutela della salute”: così la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha risposto agli attacchi da parte di Matteo Salvini. Oggi, intanto, 122 persone sono arrivate a Roccella Jonica: tra loro molti afghani e 47 minori non accompagnati.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono arrivati questa mattina a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, i 122 migranti che erano stati soccorsi a poche miglia dalla costa da una motovedetta della guardia di finanza. Tra loro ci sono anche 47 minori non accompagnati. Molte delle persone arrivate, 62, provengono dall'Afghanistan. Al momento si trovano tutti nella struttura messa a disposizione dal Comune, dopo essere state sottoposte ai controlli sanitari e i primi accertamenti.

Intanto, il tema della gestione dei flussi migratori continua ad essere caldo all'interno della maggioranza di governo. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha più volte affermato di aver richiesto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, un incontro insieme alla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, "perché o cambia rotta e comincia a fare il ministro oppure sarà un problema". Draghi, da parte sua, ha difeso l'operato della titolare del Viminale, ma Salvini ha replicato: "Non vedo dove sia questo gran lavoro della Lamorgese , perché gli arrivi via mare sono aumentati del 591% rispetto a due anni fa".

Oggi, intervenendo al forum Ambrosetti, in corso a Cernobbio, la ministra ha spiegato che "l'incremento di arrivi di migranti è il frutto della crisi pandemica abbattutasi con violenza anche sui Paesi africani". Per poi aggiungere: "Una spinta cresciuta anche per la depressione socio-economica che ha interessato paesi come la Libia e la Tunisia. Non è stato dato il giusto riconoscimento agli sforzi fatti durante la pandemia, per gestire l'accoglienza, da coniugare con le esigenze di tutela della salute".

E ancora: "Le difficoltà nella gestione del fenomeno migratorio non sono dettate per me dalla crescita dei numeri quanto dall'aggravamento delle procedure determinato dalle esigenze di sorveglianza sanitaria dei migranti". La ministra ha quindi sottolineato che non si debba nemmeno dimenticare la situazione di instabilità in Libia: "L'Europa deve essere presente e non ha dato grandissima prova. Serve un grande piano economico che deve riguardare questi Paesi, bisogna intervenire nei paesi del Nordafrica, solo così possiamo limitare l'immigrazione che è un problema strutturale e non congiunturale".

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