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Migranti, la Alan Kurdi ancora in mare. Orfini: “La smettiamo di tenere in ostaggio naufraghi?”

“Gentile Conte, è rassicurante vederla ribattere a Salvini con durezza sul Mes. Ma la Alan Kurdi della Ong Sea Eye è da giorni in mezzo al mare in attesa di un porto. Ed è proprio su questi temi che si misura la discontinuità con Salvini”, scrive il deputato dem, Matteo Orfini, mentre la nave umanitaria rimane in mare dalla scorsa settimana.
A cura di Annalisa Girardi
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La settimana scorsa la nave umanitaria Alan Kurdi ha effettuato due salvataggi a largo delle coste libiche: prima ha soccorso un gommone con a bordo 44 persone, e poi è intervenuta in un secondo caso di imbarcazione in difficoltà, traendo in salvo 40 migranti. In entrambi i casi a bordo erano presenti donne, bambini e persone in condizioni di salute precarie. Anche se nel corso degli ultimi giorni sono state evacuate diverse persone a causa di problemi sanitari (l'ultimo trasbordo a Pozzallo è avvenuto proprio oggi), ma 61 persone rimangono in mare aperto.

"Gentile Conte, è rassicurante vederla ribattere a Salvini con durezza sul Mes. Ma la Alan Kurdi della Ong Sea Eye è da giorni in mezzo al mare in attesa di un porto. Ed è proprio su questi temi che si misura la discontinuità con Salvini. La smettiamo di tenere in ostaggio i naufraghi?", scrive su Twitter il deputato del Partito democratico, Matteo Orfini.

Un'accusa ripresa anche da Nicola Fratoianni: "La Alan Kurdi è in mare da giorni. Continuano le evacuazioni mediche. Cosa stiamo aspettando ad assegnare un porto sicuro per farli sbarcare?", scrive il deputato, chiamando anche lui in causa il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. In effetti, degli 84 naufraghi soccorsi inizialmente, 23 persone sono state trasferite sulla terra ferma. Oggi sono state trasferite all'ospedale di Modica 5 giovani donne, tra i 17 e 19 anni, affette da naupatia con vomito e coliche addominali. Sono anche sbarcati i mariti di tre di loro e accolti presso l'hotspot di Pozzallo.

"Caro signor Leoluca Orlando, abbiamo ancora 61 persone a bordo che hanno bisogno di un porto sicuro. Nelle prossime ore ci aspettiamo onde alte, le persone salvate sono esaurite. Vi chiediamo quindi di aprire il porto di Palermo per la Alan Kurdi", ha anche scritto la Ong Sea Eye sulle sue pagine social, rivolgendo un appello al sindaco di Palermo. Che ha prontamente risposto: "Caro Juan, carissimi dell’equipaggio Sea Eye e Alan Kurdi: Palermo è una città accogliente e il suo porto deve essere aperto. Chiedo al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte di intervenire per garantire lo sbarco immediato di migranti in emergenza a Palermo".

In seguito alla replica del primo cittadino Orlando, la Ong ha fatto sapere di aver cambiato la rotta verso il porto di Palermo, anche se non è ancora chiaro se sia arrivato o meno l'ok ufficiale dalle autorità competenti.

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