Migranti, il governo pensa a come far rispettare la quarantena e a come ricollocarli in Ue

La fine della guerra in Libia, un anno di pandemia di Covid, il ritorno della bella stagione. Il boom di arrivi in poche ore a Lampedusa è un ulteriore indizio. I flussi migratori verso l'Italia, attraverso il Mediterraneo, stanno riprendendo a livelli che non si vedevano da tempo. E non è questione di porti aperti o porti chiusi. Ci sono decine di migliaia di persone pronte a imbarcarsi dal Nordafrica, con gli scafisti tornati in piena attività e la Guardia costiera libica che ha già lanciato un segnale chiaro lasciando partire migliaia di migranti nei giorni scorsi, che poi sono arrivati sull'isola siciliana. C'è un problema evidente che va affrontato da due punti di vista, sui quali sta ragionando contemporaneamente il Viminale e sui quali lavorerà la cabina di regia che verrà convocata dal governo nei prossimi giorni: la gestione dei migranti che arrivano in relazione al rischio Covid e la redistribuzione a livello europeo.
Navi e hotel per la quarantena, il piano del governo sui migranti
A Lampedusa sono arrivate le grandi navi per la quarantena dei migranti sbarcati nei giorni scorsi, ma molti non sono riusciti a salire per via del forte vento. L'hotspot dell'isola è al collasso dall'arrivo, improvviso ma prevedibile, di migliaia di migranti in un solo giorno. Ammesso che in questo caso si riesca a risolvere il sovraffollamento a Lampedusa con le navi per la quarantena, la soluzione presto non sarà più praticabile. I quattro traghetti che oggi sono a disposizione per permettere l'isolamento dei migranti, da luglio torneranno a servire tratte turistiche. Le aziende che hanno vinto il nuovo bando propongono imbarcazioni molto più piccole. Perciò si pensa di utilizzare le caserme militari o le strutture della Protezione civile per permettere la quarantena delle persone sbarcate in Italia. La cabina di regia che Draghi terrà con Lamorgese, Di Maio, Giovannini e Guerini, servirà in primis a questo: capire come gestire il problema in casa.
Lamorgese vuole ricollocare i migranti seguendo l'accordo di Malta
Oltre alla partita interna, che inevitabilmente va giocata, perché è necessario gestire il flusso di persone che sta arrivando dal Mediterraneo, c'è una partita parallela a livello internazionale. La ministra dell'Interno punta tutto sull'accordo di Malta sul ricollocamento nell'Unione europea stretto a settembre del 2019 e che hanno firmato anche Francia e Germania. All'epoca Lamorgese aveva sottolineato come fosse un successo, ma poi gli altri Paesi europei non lo avevano accolto con entusiasmo e la pandemia di Covid ha fatto il resto. Perciò ora la ministra vuole riattivare quell'accordo, che prevede una redistribuzione automatica dei migranti che arrivano in Italia o a Malta via mare. "C'è bisogno di solidarietà nei confronti dell'Italia e chiedo agli altri Stati membri di sostenere i ricollocamenti", ha annunciato ieri la commissaria Ue agli Interni, Ylva Johansson, dopo un lungo colloquio telefonico con Lamorgese, che le ha chiesto chiaramente di attivare un meccanismo di redistribuzione dei migranti entro l'estate.