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Guerra in Ucraina

Meloni si scusa con l’Ucraina: “Nel 2014 annessione illegale della Crimea, sbagliammo a ignorarla”

La presidente del Consiglio ha inviato un messaggio a Zelensky in cui dice che l’Occidente ha sbagliato a sottovalutare la “annessione illegale della Crimea” da parte della Russia nel 2014.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Occidente sbagliò, nel 2014, a ignorare l'annessione della Crimea da parte della Russia. Ad ammetterlo è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che in un videomessaggio inviato al Vertice internazionale della Piattaforma Crimea si rivolge direttamente al presidente Zelensky: "L'annessione illegale della Crimea nel 2014 da parte della Russia è stata una chiara violazione del diritto internazionale e un assaggio delle intenzioni aggressive russe su tutta l'Ucraina – dice Meloni nel video – Da allora Mosca ha imposto il suo modello autoritario e ha violato i diritti delle popolazioni della penisola, primi fra tutti i tatari". Facendo un passo indietro, tra l'altro, è facile ricordare come il principale alleato di Meloni, Matteo Salvini, abbia sempre detto di riconoscere la Crimea come parte della Russia.

"Nel 2014 in Occidente non si era compreso appieno la portata di quanto stava accadendo o, forse, si era sperato che potesse fermarsi lì la pulsione imperialista di Mosca. Abbiamo sbagliato, ed è doveroso riconoscerlo – continua Meloni – Caro Volodymyr, oggi siamo al vostro fianco, senza esitazioni. E siamo qui oggi per ribadire, con forza, che la Russia deve porre fine alla sua politica di occupazione e ritirare le sue truppe. Non ci stancheremo di lavorare per porre fine alla guerra e giungere ad una pace giusta e duratura".

"Così come intendiamo essere al vostro fianco per ricostruire la vostra Nazione, anche organizzando in Italia ‘Ukraine Recovery Conference' nel 2025, per dare così un futuro di opportunità al popolo ucraino e contribuire alla vostra rinascita, economica e sociale – conclude la presidente del Consiglio – Il futuro dell'Ucraina è un futuro di pace, di libertà e di benessere. È un futuro, nella sua integrità territoriale, all’interno della Casa comune europea. Perché la vostra eroica resistenza è la nostra battaglia per la democrazia. La vostra libertà è la libertà per l’Europa intera".

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