Meloni non decide sul Mes e attacca la Bce su inflazione: “Aumento dei tassi rischia di fare danni”
Giornata piena in Parlamento per Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno. Un vertice importante, in cui i leader dell'Ue discuteranno di migrazioni, Ucraina, situazione economica e difesa comune. "In agenda abbiamo sfide prioritarie, come l'aggressione all'Ucraina e le migrazioni. È una situazione complessa, la sicurezza in tutti gli ambiti compreso quello sociale ed economico rimane la nostra priorità", ha cominciato la presidente del Consiglio.
"Tema centrale, soprattutto grazie all'impegno italiano, sarà quello delle migrazioni. Voglio per prima cosa esprimere il mio cordoglio per il tragico naufragio in Grecia. Dobbiamo stroncare i traffici che continuano a mietere vittime. Allo scorso vertice abbiamo riconosciuto, grazie al nostro lavoro, che quella delle migrazioni è una sfida europea che merita risposte europee. Se non si affronta a monte il tema della difesa dei confini esterni non ci saranno mai politiche serie. Non possiamo lasciare a trafficanti senza scrupoli la possibilità di decidere chi entra in Europa. La migrazione illegale di massa non ha nulla di umano, colpisce i più deboli e quelli che avrebbero il diritto di essere accolti", ha proseguito la presidente del Consiglio.
"Non possono essere trafficanti schiavisti a decidere chi entra in Italia"
Meloni ha quindi proseguito sottolineando l'importanza di curare le relazioni con i Paesi di origine, citando nuovamente il piano Mattei. "Si fa strada l'approccio che mira a superare la contrapposizione tra movimenti primari e secondari. Se non si affronta a monte l'immigrazione illegale, è impossibile stabilire una politica di asilo giusta ed efficace. Una società come la nostra non può lasciare agli schiavisti dei nostri giorni il potere di decidere chi entra e chi esce dall'Europa. Un approccio che colpisce i più deboli e i più fragili. Questo cambio di passo significa mantenere alta l'attenzione ai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dell'Africa, coniugando lotta ai trafficanti con politiche di sviluppo. Questo approccio deve concretizzarsi con partenariati equilibrat,i finanziati con risorse adeguate. Pioniere in questo senso è il nostro Piano Mattei per l'Africa, molti stati europei hanno dimostrato interesse e apprezzamento". La leader di Fratelli d'Italia ha quindi parlato dei suoi ultimi viaggi in Tunisia, definendo il Paese centrale per assicurare la stabilità nel Mediterraneo.
"Per nazioni come la nostra, che difendono i confini esterni dell'Ue, le regole di Dublino ormai superate sono anche pericolose, perché ci espongono a ingenti flussi illegali. Le proposte di cui stiamo discutendo, però, vanno nella giusta direzione", ha aggiunto Meloni. Per poi parlare di alcune modifiche che si sono fatte, soprattutto rispetto alla destinazione dei fondi comunitari: "Io non accetterei mai di essere pagata per essere il campo profughi. Vogliamo che quei fondi siano usati non per gestire l'immigrazione illegale, ma per contrastarla. Dobbiamo distinguere i migranti economici da chi ha diritto alla protezione internazionale. Negli anni, per calcoli ideologici, questa distinzione non è stata fatta. Per noi la difesa dei confini è l'aspetto fondamentale"
Meloni dice che quanto accaduto in Russia smonta la narrazione di Putin
Non solo migrazioni: Meloni ha anche sottolineato che si parlerà della situazione in Ucraina. E degli ultimi sviluppi in Russia: "Non mi voglio addentrare in questioni interne, ma quanto accaduto ha contribuito a far emergere le difficoltà che sta attraversando il sistema di potere di Putin e a smontare la narrazione russa secondo cui in Ucraina sta andando tutto secondo i piani. La situazione è in evoluzione. L'Ue comunque confermerà il proprio sostegno all'Ucraina, che combatte ormai da 16 mesi. La posizione italiana è riconosciuta e apprezzata dai partner internazionali, di questo dovremmo andare tutti fieri, non solo il governo. Difendere l'Ucraina vuol dire difendere il diritto internazionale. Se non avessimo aiutato gli ucraini, come anche qualcuno in quest'Aula suggerisce per interessi di propaganda, noi oggi saremmo in un mondo in cui alla forza del diritto si sostituisce il diritto del più forte. In un'Europa senza regole se non quelle delle armi, per cui il più forte può invadere tranquillamente il suo vicino, l'Italia avrebbe solo da perdere".
"L'Italia continuerà a sostenere tutti gli sforzi perché siano perseguiti i crimini internazionali commessi in Ucraina, penso su tutti al rapimento e alla deportazione in Russia di migliaia di bambini ucraini. Da madre è uno degli aspetti che più mi hanno segnato", ha aggiunto, proseguendo poi parlando della ricostruzione del Paese. "Sosteniamo pienamente gli sforzi diplomatici per garantire la sicurezza nucleare dell'Ucraina. Temiamo che la centrale di Zaporizhzhia possa essere utilizzata come strumento bellico, come fatto con la diga".
Cosa ha detto Giorgia Meloni sul Mes e sull'inflazione
Meloni ha poi sottolineato l'impatto della guerra sull'economia europea, chiedendo pieno sostegno alle imprese del nostro continente. "È sotto gli occhi di tutti come senza finanziamenti europei indipendenti da capacità fiscali nazionali si rischi solo di aumentare le disparità, favorendo alcuni Paesi a discapito di altri". Quindi ha proseguito parlando del sostegno alla crescita e della protezione degli investimenti ai settori strategici. "Pur senza venir meno a quella disciplina di bilancio su cui il governo italiano ha dimostrato serietà, nonostante i gufi, bisogna superare la stagione dell'austerità. Lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza: non reputo utile all’Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del Patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo, su come si faccia a difendere l’interesse nazionale".
Durante il Consiglio europeo si discuterà anche del quadro finanziario pluriennale e secondo Meloni questo dovrà tenere conto del debito di Next Generation Eu e dell'aumento continuo dei tassi di interesse: "L'inflazione è tornata a colpire l'economia, è un'odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione ma la semplicistica ricetta dell'aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L'aumento dei prezzi non è figlio di un'economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l'aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia", ha detto.
La questione cinese: "Pechino oggi è rivale sistemico"
La presidente del Consiglio ha anche annunciato che al Consiglio è prevista una discussione sulla Cina. "Dobbiamo prendere atto che quella cinese e quella europea sono economie inter-dipendenti, il cui rapporto è sempre stato viziato da distorsioni. Servono regole comuni e sostenere con forza le nostre catene produttive per non cadere in piani di dipendenza. La Cina è diventata un attore imprescindibile anche a livello geopolitico e per alcune sfide globali, come quella climatica che non può gravare solamente solo sulle economie europee. Serve un rapporto non ostile, ma equilibrato: Pechino è un rivale sistemico".