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Guerra in Ucraina

Meloni: “L’Italia non può essere l’anello debole dell’occidente nella guerra in Ucraina”

Giorgia Meloni in Aula si scaglia contro la maggioranza del governo Draghi: “Siamo oggi più fieri di ieri di trovarci all’opposizione di un governo privo di visione e privo di identità di fronte alle grandi sfide della storia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Temo che non sia l'Italia a decidere il destino della guerra in Ucraina", ma se il nostro Paese si sfilasse dal fronte occidentale "ci ritroveremmo ad aver confermato l'eterno stereotipo dell'Italia spaghetti e mandolino e lo pagheremmo". La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera nel giorno in cui l'Aula di Montecitorio dà pieno mandato a Draghi di affrontare al Consiglio Ue di domani e dopodomani la questione della guerra in Ucraina, con l'approvazione della risoluzione di maggioranza (410 voti a favore, 29 voti contrari e 34 astenuti).

"Siamo oggi più fieri di ieri di trovarci all'opposizione di un governo privo di visione e privo di identità di fronte alle grandi sfide della storia", ha detto nella sua dichiarazione di voto dopo le comunicazioni alla Camera del presidente del Consiglio Mario Draghi. "In un momento in cui, con Macron Presidente di minoranza, e Scholz sempre più titubante, l'Italia avrebbe l'occasione storica di giocare un ruolo da protagonista sullo scacchiere internazionale. Invece – ha proseguito la leader di Fdi rivolgendosi al premier – lei si presenterà al Consiglio europeo con una risoluzione che è di fatto il manuale Cencelli applicato alla geopolitica. C'è qualcosa per tutti: per i finti pacifisti, per i nostalgici dell'Unione sovietica, per i filoamericani, per gli adepti di Bruxelles. Tutto rigorosamente scritto in maniera che ciascuno possa rivendicare di averla spuntata e quindi inevitabilmente con una risoluzione che non chiarisce bene la posizione dell'Italia".

Secondo la presidente di Fdi  la risoluzione di maggioranza "non chiarisce la posizione dell'Italia", "io penso che questo non sia il tempo dell'ambiguità. Questo è il momento in cui si distinguono i leader dai follower. Chiunque abbia cenni di geopolitica non ha alcuna difficoltà a capire quale debba essere il chiaro posizionamento dell'Italia senza tentennamenti, l'Italia non può permettersi di essere l'anello debole dell'Occidente".

Meloni ha attaccato anche il M5s, che ieri si è spaccato, con l'ufficializzazione della rottura di Luigi Di Maio e l'annuncio di un nuovo movimento, Insieme per il futuro: "Pensavamo di aver visto tutto con lo spettacolo desolante della stesura della risoluzione di maggioranza. E ieri siamo andati oltre la desolazione col principale gruppo politico che la sosteneva che ha fatto harakiri e il ministro degli Esteri che denuncia di essere stato messo in discussione".

La replica di Letta

Il segretario dem Enrico Letta non condivide l'intervento di Meloni, "che non è riuscita a riconoscere un fatto storico: le foto contano nelle storia e la foto che è stata raccontata da tutto il mondo, l'Europa va a Kiev, ha tre protagonisti: il cancelliere tedesco, il presidente francese e il primo ministro italiano". 

"L'Italia sta giocando un ruolo importante all'interno dell'Unione europea", ha sottolineato il segretario del Pd. "Per noi questo è l'interesse nazionale ed è quello che il nostro partito e il nostro Paese sta portando avanti con il governo Draghi".

Anche gli azzurri rispondono agli attacchi dell'alleata: "Presidente, lei non ha una maggioranza debole, non ha un sostegno debole. Questa assemblea e quest'Aula ha dimostrato di essere dietro di lei politicamente e personalmente", ha detto nel suo intervento in Aula il deputato di FI Valentino Valentini.

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