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Meloni dice che il governo non vuole cambiare la legge sullo sciopero, ma difende la precettazione

La presidente del Consiglio ha rotto il silenzio sulla questione dello sciopero generale precettato dal ministro Salvini: “Non cambieremo la legge – ha detto Meloni – ma la scelta del vicepremier è stata condivisa e non politica”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Giorgia Meloni rompe finalmente il silenzio ed entra nel dibattito che ha coinvolto i sindacati Cgil e Uil e il suo vice, nonché ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Tema del contendere: lo sciopero generale, precettato dal leader della Lega, in programma venerdì 17 novembre. I toni, soprattutto da parte di Salvini, si sono alzati sempre di più, tanto che il ministro ha accusato più volte il segretario della Cgil Landini di voler scioperare per "farsi il weekend lungo". Meloni è rimasta defilata per giorni, tanto che in diversi hanno chiesto pubblicamente se la linea di Salvini fosse quella del governo, o almeno fino a oggi. Uscendo dalla mostra dedicata a Tolkien – di cui la presidente del Consiglio è grandissima appassionata – Meloni ha spiegato: "La precettazione è stata una decisione assolutamente condivisa, ma sulla base dell'indicazione arrivata da un'authority indipendente, non sulla base di una scelta politica ma di una scelta di mediazione fra due diritti che vanno entrambi garantiti e per cui esiste un'autorità indipendente".

La presidente del Consiglio fa riferimento alla commissione di garanzia, che aveva definito lo sciopero non generale ma intersettoriale, aprendo alla precettazione di Salvini. I sindacalisti hanno dovuto accettarla, per evitare di esporre i lavoratori iscritti a sanzioni da migliaia di euro, ma hanno parlato chiaramente di diritto violato. Anche perché lo stesso ministro dei Trasporti ha lasciato intendere che il governo potrebbe decidere di cambiare la norma sullo sciopero, perché "l'Italia ha bisogno di correre" e non di "fermarsi".

"Non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto allo sciopero", ha chiarito immediatamente Meloni uscendo dalla mostra e smentendo il suo vice. In questo caso, ha spiegato ancora la presidente del Consiglio, l'esecutivo ha cercato di "mettere insieme il tema del diritto allo sciopero con quello dei servizi pubblici e il diritto dei cittadini", come indicato dall'authority.

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