Morte Charlie Kirk

Meloni alla festa di Gioventù nazionale ricorda Kirk: “Faceva paura, noi non siamo come la sinistra che odia”

Meloni chiude Fenix, la festa di Gioventù Nazionale, e ricorda l’attivista americano Charlie Kirk: “Era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace e le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre con la forza le proprie convinzioni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel giorno della commemorazione di Charlie Kirk, per la quale sono attese 100mila persone in Arizona, Giorgia Meloni ha tenuto un comizio conclusivo alla kermesse Fenix, la festa di Gioventù Nazionale, la formazione giovanile di FdI, richiamando ancora una volta la morte dell'attivista conservatore star dei social, molto amato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump: "Charlie Kirk faceva paura perché era bravo a dimostrare quanto fossero irragionevoli alcune tesi che vogliono imporci a forza. Era pericoloso perché smontava la narrazione imposta dal mainstream con la logica, e dà voce a quella maggioranza di persone che la pensa esattamente come lui e che ha dovuto finire per sentirsi sbagliata. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace e le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre a forza le sue convinzioni".

Non appena era giunta al laghetto dell'Eur per partecipare a Fenix, questa mattina, Meloni aveva risposto a chi le chiedeva se la destra cavalcasse il clima d'odio per coprire gli scarsi risultati del governo, come sostiene la sinistra: "Mi sembra una domanda molto condizionata", aveva replicato. La presidente del Consiglio aveva già ricordato Charlie Kirk con un videomessaggio alla kermesse EuropaViva di Vox a Madrid. Da giorni il governo accusa le opposizioni e la sinistra di alimentare un clima di tensione nel Paese, e nella giornata di giovedì è stato anche disposto un potenziamento della scorta per i due vicepremier, Salvini e Tajani, mentre per la premier il livello di tutela non sarebbe stato innalzato.

"Qualche giorno fa nessuno dei moralizzatori che hanno riempito le pagine di commenti su di voi ha ritenuto di dover dire mezza parola sull'ignobile post pubblicato dai sedicenti antifascisti che esibiva l'immagine di Charlie Kirk a testa in giù con la scritta meno uno. Una minaccia di morte, perché le cose vanno chiamate con il loro nome, tutti zitti. Ma non ci facciamo fare la morale da questa gente, siamo fieri, profondamente orgogliosi di essere alternativi tanto per parlare di cultura dell'odio", ha detto nel suo discorso.

"Non siamo come loro e non lo diventeremo mai e non cadremo nella loro trappola perché sarà sempre l'amore, non sarà mai l'odio, a muovere quello che facciamo", "l'amore per l'Italia, l'amore per le persone, il coraggio di difendere le nostre convinzioni sempre con il sorriso sulle labbra, con rispetto verso chi non la pensa come noi. Perché in fondo noi siamo persone che credono in qualcosa, abbiamo sempre avuto tanto rispetto per chiunque creda in qualcosa anche quando crede cose molto diverse dalle nostre. A me ha sempre spaventato molto di più il nichilismo, mi spaventa molto di più chi non crede in niente, combatto molto di più chi non crede in niente", ha aggiunto.

"Sono gli altri che sono stati cresciuti con l'idea che chi era diverso da te andava abbattuto. Noi non siamo mai stati così. E non lo era nemmeno Charlie Kirk", ha detto ancora. Quindi Meloni, come prima di lei aveva fatto il ministro Ciriani, paragona il clima attuale al periodo delle Brigate Rosse "Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle BR e non abbiamo paura oggi. Non abbiamo paura oggi, non avremo paura domani perché tutto questo ci ha sempre reso più consapevoli e coraggiosi".

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