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Conflitto Israelo-Palestinese

Medio Oriente, Schlein tende una mano a Meloni: “Bene de-escalation, pronti a collaborare con il governo”

La segretaria del Pd è intervenuta in conferenza stampa alla sede della Stampa Estera sulla crisi in Medio Oriente: “”La richiesta al governo è fare tutto il possibile per contribuire ad una cessazione del conflitto e del fuoco”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La segretaria del Pd Elly Schlein è intervenuta in conferenza stampa alla sede della Stampa Estera, all'indomani della crisi in Medio Oriente. Per la prima volta l'Iran ha sferrato un attacco massiccio contro Israele, che per il momento ha deciso di non reagire, ma ha assicurato che risponderà al momento opportuno. Il rischio escalation insomma è rientrato del tutto, anche se non sembra sia imminente una rappresaglia di Israele contro Teheran.

Schlein ieri ha convocato al segreteria nazionale del Pd, e ha offerto la sua collaborazione alla premier Meloni: "Credo che sia assolutamente fisiologico, in un momento di crisi e grande preoccupazione, chiamare il governo e interloquire anzitutto per uno scambio di prime informazioni e manifestare la preoccupazione del Pd, ma anche per offrire collaborazione per l'interesse del'Italia. Siamo allo scontro su tutto per quanto riguarda la politica interna, ma la contingenza internazionale così grave necessita che su questi temi dialoghiamo", ha detto oggi Schlein. "Credo che sia importante che si trovi un terreno di dialogo, erano le primissime ore e la preoccupazione era forte", ha aggiunto."Ieri c'è stato un incontro del G7″, di cui l'Italia è anche presidente di turno, con "la richiesta di de-escalation" che "troviamo importante".

"La richiesta al governo è fare tutto il possibile per contribuire ad una cessazione del conflitto e del fuoco", ha detto ancora la segretaria dem intervistata alla Stampa Estera.

"Il Pd, sin dall'inizio di questa recrudescenza del conflitto, chiede con forza un cessate il fuoco, di liberare gli ostaggi e portare aiuti umanitari. È importante trovare un terreno di dialogo in politica internazionale".

Il bilancio di Schlein dopo un anno alla guida del Pd

"In un anno dalle primarie abbiamo rialzato la testa, siamo tornati al 20%, non ho visto nessun altro partito crescere in questo modo", ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein durante la conferenza stampa. "Il numero di iscritti è aumentato di circa il 10%, il 2 per mille è aumentato. Siamo un partito sano. Per molto commentatori dopo le primarie eravamo alle porte di una inevitabile scissione. Oggi siamo il primo partito di opposizione, perno indispensabile per costruire qualsiasi alternativa alle destre", ha aggiunto.

Con l'autonomia differenziata Meloni spacca l'Italia

Un passaggio anche sulle riforme del governo Meloni. Con l'esecutivo "siamo allo scontro su fondamentali costituzionali, dai "tagli alla sanità" alla "scuola", dalla "autonomia" al "premierato". "Con questa autonomia una sedicente patriota spacca in due l'Italia" e sempre lei "vuol cambiare la costituzione a colpi di maggioranza" con un "premierato" che "mette a repentaglio l'equilibrio tra i poteri", ha detto ancora Schlein alla Stampa Estera. "Il ruolo del presidente della Repubblica non si tocca, e dire che non è stato toccato" in questa riforma "è una bugia". Per Schlein la destra vuole "il modello dell'uomo o della donna sola al comando" ma "il paese ha già dato".

Schlein: "Draghi alla guida della Commissione? Candidato è Schmit"

Al congresso del Pse "abbiamo lanciato la candidatura di Schmit e la sosteniamo con convinzione, questo non toglie la stima e la considerazione per Draghi, ma noi abbiamo un solo candidato che è Nico Schmit" alla presidenza della Commissione, ha detto Schlein, commentando l'ipotesi di una candidatura di Mario Draghi al vertice della Commissione Ue. Schlein non ha ancora sciolto ufficialmente la riserva sulla presenza del suo nome in lista per le europee: "No, stiamo ancora lavorando sulle liste, arriveremo a definizione in tempi brevi anche perché c'è scadenza a fine mese" ha detto rispondendo a chi le domandava se avesse deciso se correre per le elezioni di giugno.

Se Giorgia Meloni ha fissato al 26% l'obiettivo di FdI alle europee, la segretaria dem non vuole indicare un numero che la renderebbe soddisfatta: "Non sono appassionata di asticelle, portano jella", ha detto parlando alla stampa estera. "Sarebbe un bel risultato se contribuissimo a recuperare parte delle persone che non stanno andando a votare".

A che punto è lo scontro Pd-M5s  

Schlein ha ammesso poi che tra lei e Conte non è tornato il sereno, dopo le inchieste giudiziarie in Puglia e in Piemonte, che hanno portato allo strappo del M5s: "Il Pd da un anno ha un obiettivo: ricostruire un'identità chiara e costruire un'alternativa alle destre. Non vorrei che fosse un problema solo mio e solo nostro ma una responsabilità anche delle altre forze di opposizione che dovrebbero aver chiaro che l'avversario è questo Governo. A noi interessa non perché ce lo abbia ordinato il dottore ma perché ce lo chiede la gente per strada. Io continuerò testardamente unitaria. Sicuramente qualche problema c'è, ma vorrei segnalare a chi dichiara morta la costruzione dell'alternativa, che in 4 su 5 regioni siamo andati insieme, in 22 comuni su 27 c'è l'alleanza. Non mi sembra così morta la costruzione dell'alternativa".

Per Schlein per le comunali di Bari, dopo il ritiro della candidatura di Nicola Colaianni, non è ancora detta l'ultima parola, e il Pd vuole tentare di riunire il campo progressista, con il suo candidato, Vito Leccese: "Ho detto che noi siamo al fianco di Leccese, persona specchiata, per andar avanti. E abbiamo detto ‘siamo con te anche se vorrai tentare un dialogo per una strada unitaria'. Stanno discutendo".

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