Medicina, anche chi non ha passato il test d’ingresso può entrare: l’ipotesi per salvare gli insufficienti

Passato il test di ingresso a Medicina, restano le polemiche su presunte irregolarità che hanno accompagnato sia il primo appello, sia il secondo. Ma soprattutto resta apprensione per i risultati. Tanto che il ministero dell'Università starebbe valutando di varare un sistema che consenta a tutti di entrare in graduatoria, anche chi non ha superato tutte e tre le prove. Poi per consentirgli di iscriversi comunque nell'Ateneo assegnato, a patto di recuperare il debito formativo prima del secondo semestre.
Come sono andati i test di Medicina dopo il semestre filtro
L'esame è composto da tre prove: biologia, chimica e fisica. Ci sono 31 domande per prova, di cui 15 a risposta multipla e 16 completamento. La prima occasione di dare il test è stata il 23 novembre. I risultati sono arrivati la settimana dopo, e sono stati drastici: appena il 15% dei candidati ha ottenuto la sufficienza in ciascuna delle tre prove.
Il secondo appello si è tenuto ieri, mercoledì 10 dicembre, e i risultati arriveranno il 23 dicembre. Non ci sono ancora indicazioni sull'esito, ma le polemiche sulla regolarità dell'esame si sono ripetute nello stesso modo.
Considerando che gli iscritti al semestre filtro, solo per Medicina, erano circa 54mila e che i posti disponibili nelle università statali sono 19mila (poco più di uno su tre), è facile vedere quale sia il rischio. Cioè che, dopo entrambi gli appelli, il numero di studenti effettivamente promossi in tutte e tre le prove sia più basso dei posti. Cosa che segnerebbe una battuta d'arresto importante per l'esperimento del semestre filtro, lanciato quest'anno per la prima volta.
L'ipotesi del ministero per mettere tutti in graduatoria
È per questo che, stando alle indiscrezioni, il ministero dell’Università e della Ricerca sarebbe al lavoro per introdurre un meccanismo diverso. Finora non ci sono annunci ufficiali. Ci sono, però, le parole pronunciate dalla stessa ministra, Anna Maria Bernini che possono dare un'indicazione di massima.
Parlando in Senato il 9 dicembre, Bernini ha citato il semestre di medicina. Prima ha difeso il sistema: "Non abbiamo selezionato con un test ‘ghigliottina' 14mila studenti su 70mila persone che chiedevano di entrare. Noi abbiamo fatto entrare nell’università 55mila studenti, che stiamo continuando a formare, perché la procedura non è ancora finita". Poi ha aggiunto: "Il semestre finisce a febbraio, con l’eventuale recupero dei debiti formativi entro quella data".
La chiave sarebbe proprio il recupero dei debiti. E l'idea sul tavolo, ancora non confermata, sarebbe quella di creare una graduatoria unica con tutti i candidati, anche chi non ha passato tutte e tre le prove. Naturalmente nei primi posti ci sarebbero quelli che hanno avuto i punteggi più alti, ma sarebbero seguiti da quelli che hanno preso una sola insufficienza (circa il 22-23% del totale, al primo appello), e poi dagli altri a scendere.
A quel punto, tutti i posti disponibili verrebbero assegnati. Quindi, anche chi ha superato solo due prove potrebbe vedersi assegnato un Ateneo. A quel punto, nella nuova università, chi ha avuto una o più insufficienze dovrebbe colmarle con il recupero dei debiti entro fine febbraio. E solo così potrebbe iscriversi al secondo semestre e continuare la propria carriera accademica.
Al momento, come detto, non si tratta ancora di una novità ufficiale. L'eventuale mossa del ministero dovrebbe arrivare dopo i risultati del secondo appello, quindi verso la fine di dicembre.