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Matteo Salvini parla delle cariche sui cortei: “Giù le mani dalle forze dell’ordine”

“È giusto analizzare se qualcuno ha ecceduto. Anche i poliziotti sono uomini e donne, non sono robot. Ma non è accettabile che le centinaia di migliaia di persone in divisa vengano tirate in ballo. Giù le mani dalle forze dell’ordine”: lo dice Matteo Salvini parlando delle cariche sulla manifestazione studentesca a Pisa.
A cura di Annalisa Girardi
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"Giù le mani dalle nostre forze dell'ordine". Lo dice Matteo Salvini, intervenendo alla chiusura della scuola fi formazione politica della Lega, parlando di quanto accaduto a Pisa, dove gli agenti hanno caricato il corteo studentesco che manifestava per la Palestina, manganellando i ragazzi. "Penso al dibattito che c'è in queste ore sulle forze dell'ordine. Io ho fatto il ministro dell'Interno. È giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva, se poteva essere svolto in maniera diversa, se è mancata la comunicazione, se qualcuno ha ecceduto. Anche i poliziotti e i carabinieri sono uomini e sono donne, quindi non sono robot, non sono macchine. Ma non è accettabile che le centinaia di migliaia di persone in divisa che garantiscono sicurezza e democrazia vengano tirate in ballo", afferma il leader del Carroccio. Per poi ribadire: "Giù le mani dai nostri uomini e donne in divisa".

Il riferimento è alle accuse arrivate dai partiti di opposizione, secondo cui il governo avrebbe alimentato un clima di repressione. Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che in un'intervista aveva anche lui difeso le forze dell'ordine, affermando che il governo "non ha alcun interesse che si verifichino disordini, al contrario vuole assicurare la massima espressione delle libertà dei cittadini in forma ordinata e pacifica".

Ora Salvini aggiunge: "Non tirate in politica poliziotti e carabinieri". E poi, parlando con i giornalisti: "Quello che non posso accettare è la messa all'indice della polizia italiana come un corpo di biechi torturatori. Se uno va in piazza con tutti i permessi, senza sputare, insultare, minacciare non ha nessun tipo di problemi. Bene ha fatto Piantedosi, faremo tutti gli accertamenti del caso".

Sulleparole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per cui le manganellate delle forze dell'ordine agli studenti sono un fallimento, il leader leghista afferma: "Le parole di Mattarella si leggono ma non si commentano. Certo che è sempre meglio che non ci siano scontri. Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale, anche in quella piazza. Io se mio figlio andasse in piazza a urlare ‘sbirro coglione' poi se la dovrebbe vedere con me. Chi mette le mani addosso a un poliziotto o un carabiniere è un delinquente".

Il leader leghista, nel suo intervento alla scuola politica del partito, non ha parlato solo di quanto accaduto a Pisa. Sul Ponte sullo Stretto di Messina, ad esempio, diche che rappresenta un unicum in quanto è stata aperta un'indagine prima ancora che l'opera sia iniziata: "Noi siamo gli unici indagati a prescinder, se volete una vita tranquilla andate dal Pd. Il ponte sullo Stretto è un'opera pubblica attesa da un secolo e penso che abbia un unicum, è indagata ancora prima di cominciare".

Invece, sul generale Roberto Vannacci – che sarebbe al centro di un'indagine per peculato e truffa – Salvini commenta: "Io non lo conoscevo prima del libro, di cui ho condiviso buona parte, alcuni passaggi no. Ho conosciuto Vannacci dopo aver letto il libro scandalo e stavo facendo conto alla rovescia: 5, 4, 3 , 2, 1, indagato! Vuol candidarsi forse con la Lega? 3, 2, 1, indagato! Noi sorridiamo, mi metto nei panni di un uomo che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi e per la bandiera e si è fatto qualche antipatia ai vertici quando ha combattuto la causa dell'uranio impoverito. Mi farebbe molto piacere se fosse uno di noi".

Infine, sulle questioni interne e in particolare i retroscena su correnti e fazioni, Salvini conclude: "Ho sentito Luca Zaia stamattina. La prima chiamata è stata con lui. Mi spiace per i giornalisti che provano a farci litigare…"

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