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Matteo Renzi lascia il Pd, Luigi Di Maio: “Per noi non cambia nulla, nessuna sorpresa”

Per il leader M5S Luigi Di Maio non ci sarebbe nessuna sorpresa nella mossa di Matteo Renzi, che ieri ha annunciato la sua separazione dal Pd.: “Di certo per noi non rappresenta un problema, anche perché le dinamiche di partito non ci sono mai interessate. Lavoriamo per gli italiani, solo a loro dobbiamo dare risposte”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Nessuna sorpresa. Di certo per noi non rappresenta un problema, anche perché le dinamiche di partito non ci sono mai interessate. Lavoriamo per gli italiani, solo a loro dobbiamo dare risposte". Lo dice il leader del M5S e ministro degli Esteri Luigi Di Maio, contatto dall'Ansa in merito alla scissione dei renziani, annunciata dall'ex premier ieri sera, tramite un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio. Matteo Renzi ha comunque assicurato il suo appoggio al governo.

"Ogni singolo eletto del M5S ha un solo obiettivo, risolvere le problematiche dei cittadini. E ora che il governo è al completo dobbiamo lavorare con serietà e determinazione e portare a casa altre importanti misure per il Paese come il taglio dei parlamentari". 

Per i vertici del Movimento insomma i problemi riguardano il campo dei dem, e non ci saranno ripercussioni sull'alleanza giallo-rossa. "D'altronde – riferisce un ministro grillino all'AdnKronos – quando ti sedevi a dialogare con Marcucci, con chi parlavi?". E a nulla vale l'osservazione che il capogruppo dem al Senato, considerato un renziano di ferro, non abbia seguito l'ex presidente del Consiglio in questa nuova avventura politica: "Nel governo siedono ministri renziani – dicono dei pentastellati – anche prima della scissione la componente dell'ex segretario Pd era una realtà con cui fare i conti". Anche Giuseppe Conte potrebbe intervenire a breve per rassicurare sulla tenuta dell'esecutivo Pd-M5s-LeU, e per smentire voci di una sua presunta irritazione.

Ma per il deputato leghista Andrea Crippa lo scenario è molto più incerto, e le sorti del Conte bis sarebbero in mano al senatore dem di Scandicci: "Da oggi Of Maio non può più prendere in giro gli italiani. Ci aveva raccontato di non volere nemmeno sedersi al tavolo con Renzi ma di trattare con il Pd di Zingaretti. Bene, ora Renzi non è più nel Pd e, anzi, ha in mano il futuro di Conte e del governo con la scissione e la nascita dei gruppi autonomi in Parlamento".

 "Che cosa si inventerà oggi il ministro Of Maio? – si chiede il leghista – Come giustificherà il tradimento del popolo per conservare le poltrone? Renzi sarà determinante per le scelte politiche future e il M5S, nato per fare la rivoluzione, è diventato il portaborse dell'ex premier. Povero Of Maio e poveri 5 Stelle, che fine ingloriosa".

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