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Mattarella apre conferenza Onu sulla pace: “Corsa alle armi divora risorse, mettiamo fine alle guerre”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a New York, dove ha aperto i lavori della conferenza Onu su pace e giustizia e oggi terrà un discorso davanti all’Assemblea generale. Il capo di Stato italiano ha parlato di clima e libertà di stampa, ma soprattutto dell’importanza di costruire le condizioni per terminare le guerre.
A cura di Luca Pons
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Sergio Mattarella ha aperto la conferenza dell'Onu incentrata sugli obiettivi di Pace e giustizia per l'Agenda 2030, con un discorso in cui ha rilanciato l'importanza di trovare alternative alle armi. Oggi, verso le 17 (ora italiana), terrà un discorso di fronte all'Assemblea generale delle Nazioni unite. Nel suo intervento di ieri, il presidente della Repubblica ha sottolineato l'importanza del dialogo tra Paesi e che "pace e sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l'uno, senza l'altra".

In particolare, per uscire dalla logica degli scontri militari bisogna riuscire a limitare la corsa agli armamenti, ha affermato Mattarella: "Viviamo in un'epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale", e queste guerre "divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo". È necessario mettere un freno alla violenza, e arrivare alla "costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti", un appello che "non potrebbe essere più necessario e urgente".

Uno dei luoghi per farlo sono proprio le Nazioni unite: "Siamo convinti che la strada del multilateralismo sia l’unica che può garantire al mondo una convivenza e una serenità di rapporti e di cooperazione. E siamo convinti che questa sia la sede. Con tutti i limiti che può incontrare, con tutte le esigenze di riforma", ha affermato Mattarella. Anche se oggi gli strumenti del confronto e del dialogo sono "drammaticamente messi in discussione dall’aggressione russa all’Ucraina e dalle conseguenze dell’irrisolto conflitto israelo-palestinese". Ma ormai non possiamo più continuare a mantenere "relazioni tra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza".

Il presidente della Repubblica anche toccato il tema della libertà di stampa e di informazione, perché la disinformazione è "un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi". Pochi giorni fa è stata la "Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d'informazione per il mantenimento della democrazia", e che peraltro ha visto l'Italia perdere cinque posizioni nella graduatoria mondiale.

Dopo il suo discorso, Mattarella ha incontrato il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, a cui ha ribadito: "Occorre in questo momento interrompere ovunque le spirali di violenza. La spirale azione-reazione fa aggravare i problemi,  non consente di risolverli. Sono qui all'Onu per testimoniare ancora una volta quanto l'Italia abbia fiducia nelle Nazioni unite, e anche nella sua azione, signor Segretario generale. Tanto più nel mondo  crescono le crisi, le difficoltà le contrapposizioni e i contrasti, tanto più si afferma quanto vi sia indispensabile bisogno dell'azione dell'Onu".

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