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Maria Elena Boschi: “Italia viva arriverà al 10 per cento, a Salvini fischiano le orecchie”

“Se tutti si preoccupano di dove staremo, siamo più importanti di come dicono. Anzi, io penso che Italia Viva già da sola possa arrivare al 10 per cento”, ha dichiarato Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera. “È paradossale che il Pd sia subalterno ai grillini sulla riforma del processo penale” ha attaccato l’ex ministra.
A cura di Antonio Palma
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"Il nostro avversario politico è la Destra e i sovranisti  ma se tutti si preoccupano di dove staremo, siamo più importanti di come dicono. Anzi, io penso che Italia Viva già da sola possa arrivare al 10 per cento" lo ha dichiarato questa sera Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera, ospite di Lilli Gruber alla trasmissione tv Otto e mezzo su La7. "Credo che a Salvini gli fischino spesso le orecchie per causa nostra" ha aggiunto l'ex ministra del Governo Renzi, ricordando inoltre che "se il PD si sposta più a sinistra, in un'area meno riformista, apre più spazio all'area dei progressisti e di moderati di cui facciamo parte". Parlando poi di Salvini e della richiesta di autorizzazione a procedere, Boschi si è scagliata contro il comportamento della Presidente del Senato, accusandola di non essere stata super partes.

"Dalla presidente del Senato Casellati ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso: decidendo in maniera irrituale di votare anche lei, in questa vicenda non è stata super partes" ha affermato infatti la ex Ministra , aggiungendo: "Noi avevamo chiesto ulteriori approfondimenti che Gasparri ha evitato di fare. Quindi, sulla base dei documenti che abbiamo letto finora, non ci sembra che da parte dei giudici ci sia una persecuzione nei confronti di Salvini. Noi su questo dobbiamo decidere, poi saranno i giudici a stabilire se è colpevole o innocente. Non ha senso una battaglia politica basata su profili pregiudiziali ma il garantismo non significa esonerare Salvini da un processo".

Per quanto riguarda la giustizia, Boschi ha ricordato che “sono mesi che chiediamo al presidente Conte di fare una proposta per riformare il processo penale, ma invece si è aspettato gennaio che la riforma Bonafede entrasse in vigore". "È paradossale è che il Pd sia subalterno ai grillini e non voglia tornare alle legge Orlando ma anche se siamo in un’alleanza di governo, non possiamo mettere a rischio i diritti dei cittadini, perché la riforma della prescrizione significa ‘fine processo mai’, che paradossalmente allungherebbe i processi” ha affermato la capogruppo di Italia viva

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