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Manovra, le proposte di modifica del M5s: “Quota 100 rimane, Renzi non ha i numeri in Parlamento”

Convocato il vertice di maggioranza per lunedì per ridiscutere alcuni punti della manovra, come chiesto dal Movimento Cinque Stelle. In un post sul Blog delle Stelle elencano le proposte di modifica, che interessano l’utilizzo del Pos, carcere e confisca per i grandi evasori, e revoca del regime forfettario per le partite Iva al 15%, che secondo i pentastellati non va toccato.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il M5s aveva mandato un avvertimento chiaro al presidente del Consiglio: "Senza il nostro voto in Parlamento non si fa nulla". I pentastellati, il capo politico Di Maio in testa, avevano chiesto che venisse convocato un vertice di maggioranza per ridiscutere alcuni punti della manovra, in particolare quelli relativi alla lotta all'evasione e al tetto sul contante. Il vertice è stato convocato per lunedì, sebbene il presidente del Consiglio Conte abbia ribadito che la legge di bilancio è stata già approvata ‘salvo intese'.

"Quando un provvedimento, una legge, come ad esempio quella di bilancio o il decreto fiscale, che tutti conoscono come ‘Manovra'– avevano ribattuto sul Blog delle Stelle – viene approvata con la dicitura ‘salvo-intese', significa che ci sono diversi aspetti di quella legge su cui il governo non ha trovato ancora accordo". 

Ora gli esponenti del Movimento si dicono soddisfatti, ed elencano in un nuovo post sul blog le richieste di modifica:

– Introduzione subito del carcere ai grandi evasori e la confisca per sproporzione. Non bisogna solo colpire chi evade centinaia e centinaia di migliaia di euro, ma occorre anche che lo Stato si riprenda quello che hanno sottratto ai cittadini onesti, per poi re-investirlo in favore delle piccole e medie imprese.

– Obbligo del pos ma solo dopo aver abbattuto drasticamente i costi su carte di credito e dispositivi. Le commissioni bancarie invariate, fanno diventare la sanzione  sull’obbligatorietà una tassa ingiustificata.

– Revocare il cambio del regime forfettario per le partite iva al 15%. Questo regime non va toccato. Lo Stato non può dire a un giovane un anno che pagherà il 15% di tasse e l’anno dopo gli cambia le regole in corso. Un giovane e una famiglia hanno diritto di poter pianificare il loro futuro e lo Stato deve sostenerli, considerando che un libero professionista si trova ad affrontare anche il cosiddetto “rischio di impresa”, senza avere un welfare che lo sostiene.

Alla fine arriva anche una stoccata per Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che continua a chiedere l'eliminazione di ‘Quota 100', la riforma delle pensioni voluta dalla Lega che consente di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi. Renzi ha annunciato dalla kermesse di Firenze, la Leopolda 10, che presenterà un emendamento durante la discussione della manovra per eliminare l'anticipo pensionistico: "Quella misura, che investe 20 miliardi in tre anni guardando solo ai pensionandi, è ingiusta: quei soldi dovrebbero andare ai giovani, alle coppie, alle famiglie, agli stipendi e ai servizi. Noi voteremo un emendamento per cancellare Quota 100 e dare quei soldi alle famiglie e agli stipendi". Conte aveva subito replicato che Quota 100 è invece "un pilastro della manovra". Così dal M5s lo redarguiscono: "Qualcuno oggi continua a sperare nell’abolizione di Quota 100. Presentassero pure emendamenti, tanto i voti in parlamento non ci sono".

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