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Manovra, Conte avverte: “M5s gridava onestà ora non si tiri indietro, piano anti-evasori resta”

Ancora tensioni e polemiche all’interno del governo sulla manovra. Dopo la richiesta di correzioni e vertici di maggioranza il Premier ha replicato: “La manovra è stata deliberata e approvata da ministri di tutte le forze politiche, nel governo bisogna fare squadra chi non è d’accordo è fuori”.
A cura di Antonio Palma
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Sulla manovra economica appena varata dal governo non ci sarà nessun passo indietro, né sulla Flat tax, ne sul piano antievasione concordato in consiglio dei Ministri. A mettere le cose in chiaro ci ha pensato oggi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rispendendo direttamente alle tante critiche piovute sulla legge di Bilancio provenienti dall'interno della stessa maggioranza che lo appoggia. "Qui bisogna fare squadra, chi non la pensa così è fuori dal governo" ha sottolineato Conte parlando coni giornalisti da Perugia, dove oggi ha visitato la manifestazione Eurochocolate. Per il Premier dunque non c'è bisogno di alcun incontro chiarificatore o vertice di maggioranza per trovare un'intesa visto che la manovra "è stata deliberata e approvata da ministri di tutte le forze politiche". A chiedere con forza un nuovo vertice di governo in particolare erano stati gli esponenti del M5s, in testa il leader e ministro degli esteri Luigi Di Maio, con l'obiettivo dichiarato di correggere alcuni punti in merito alle misure di contrasto all'evasione fiscale.

Una posizione che non sembra essere andata a genio a Conte che così ha replicato: "Questo è un governo orientato ad abbassare la pressione fiscale complessiva, se qualcuno pensa che stiamo qui ad aumentare le tasse si sta sbagliando. Il piano anti-evasione non può essere né smantellato né toccato. Io ho iniziato con il M5S che gridava ‘onestà onestà' e tutte le forze politiche ora non devono tirarsi indietro". Il riferimento è anche a Italia Viva di Renzi che insieme ai pentastellati ha annunciato la volontà di presentare diversi emendamenti correttivi.  "Io sono il presidente che ha alzato da 30 a 65mila la soglia per avere l’aliquota del 15%, aiutando commercianti, professionisti…tutti sono al 15% fino a 65mila euro: come fate a dire che sono contro il popolo delle partite Iva? È una fesseria" ha dichiarato ancora il Premier, sottolineando: "Io non cerco voti, il mio programma è esplicito, vi può stare bene o meno".

Parole dure dunque che però in serata sono state smorzate da una precisazione fatta arrivare da Palazzo Chigi secondo la quale "Nelle sue dichiarazioni Conte non ha inteso fare riferimento a singoli politici o forze politiche, ha fatto un discorso più generale, nella convinzione che un governo ha bisogno di unità e coesione per lavorare e lavorare bene". Anche la frase "chi non fa squadra è fuori dal governo"non sarebbe stata riferita alle discussioni sulla manovra.

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