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M5s difende navigator e Rdc: “Meloni insulta professionisti, hanno trovato lavoro a 65mila persone”

Dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi da FdI sull’utilità dei navigator e del Reddito di cittadinanza, il M5s replica con un post pubblicato nel Blog delle Stelle: “È gravissimo che Giorgia Meloni si permetta di offendere migliaia di giovani professionisti che hanno superato una selezione dicendo ‘che non hanno competenze'”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sembra che ogni giorno sia buono per attaccare il reddito di cittadinanza. L'ultima in ordine di tempo è Giorgia Meloni che ieri, sulla sua pagina Facebook, ha deciso di esercitarsi con la retorica anti reddito e anti navigator. È davvero avvilente assistere a questo tentativo di sminuire una misura con argomenti che non tengono affatto conto di quanto bene è riuscito a fare questo strumento di sostegno alle fasce più deboli della popolazione". Un post sul BBlog delle Stelle prova a smontare la polemica sollevata nei giorni scorsi dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che a un anno dalla partenza dei navigator, le figure che dovrebbero aiutare i percettori del Reddito di cittadinanza a trovare un lavoro, fa un bilancio: "Nuova puntata degli sprechi di soldi pubblici targati M5S. Non solo miliardi buttati per dare il reddito di cittadinanza a finti bisognosi, ma anche centinaia di milioni di euro buttati per gli inutili ‘navigator' inventati da Di Maio".

"3000 persone senza specifiche competenze assunte a 27.000 euro l’anno con contratto a tempo determinato che dovrebbero trovare un lavoro a tempo indeterminato ai percettori di reddito di cittadinanza. Lo avevamo detto da subito che era una idiozia, ora i numeri certificano il fallimento", ha dichiarato Meloni, spiegando che i risultati sono stati molto scarsi, in termini di nuovi posti di lavoro.

I pentastellati rispondono così: "Partiamo dai numeri: secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio Inps, tra reddito e Pensione di cittadinanza siamo riusciti a raggiungere circa 2,8 milioni di persone. Un totale di circa 1,3 nuclei familiari, molti con bambini e persone con disabilità, che possono oggi contare su un'integrazione economica che prima non avevano. Per noi questo è un successo importante, potremmo dire il più importante, perché abbiamo dato la possibilità a tante persone di gestire con più tranquillità le spese di ogni giorno, in particolare in questo periodo di crisi che ci ha colpito all'improvviso. Il 60% della platea che avevamo ipotizzato quando abbiamo deciso di introdurre questa misura è stato quindi concretamente aiutato fino a maggio di quest'anno", scrivono i deputati MoVimento 5 Stelle della commissione Affari Sociali e Lavoro.

"Il reddito e la Pensione di cittadinanza si sono confermati fondamentali anche nella lotta contro le disuguaglianze sociali. E a dirlo è l'Istat che ha registrato nel 2019 una diminuzione della povertà assoluta, a partire dall'introduzione del reddito di cittadinanza, per oltre un milione di nuclei famiglie che hanno sperimentato un aumento della capacità di spendere, con effetti positivi anche sull'economia e sulla ripresa dei consumi. È assurdo che tutto questo sia interpretato come un flop da chi non trova altri argomenti per attaccarci e preferisce prendersela con una misura che aiuta chi è in difficoltà".

Per quanto riguarda la questione navigator spiegano che se una battuta d'arresto c'è stata questa è dovuta all'emergenza coronavirus: "Innanzitutto è gravissimo che Giorgia Meloni si permetta di offendere migliaia di giovani professionisti che hanno superato una selezione e hanno vinto un concorso dicendo ‘che non hanno competenze'. In secondo luogo, dobbiamo purtroppo ricordare alla leader di Fratelli d'Italia che è chiaro che il periodo che abbiamo vissuto dal punto di vista sanitario ha rallentato di molto il programma di politiche attive del lavoro che abbiamo voluto affiancare al programma per il reddito di cittadinanza. Intanto, però, presso il ministero del Lavoro esiste una piattaforma per la gestione dei patti per l'inclusione sociale attraverso la quale operano numerosi operatori. Durante l'emergenza coronavirus è stata definita la strumentazione al servizio di questi operatori ed è stata rafforzata la loro formazione".

"Gli ultimi dati comunicati da Anpal, in periodo pre-pandemia, ci parlavano già di 316mila beneficiari di Rdc che avevano sottoscritto il patto per il lavoro, di cui oltre 116mila che sono stati convocati per un ulteriore colloquio e circa 65mila che hanno firmato un contratto di lavoro. È chiaro che serve procedere in maniera spedita su questa strada per recuperare il tempo perso a causa dello stop forzato, ma siamo determinati a farlo supportando tutte le istituzioni attive in questo processo e rispondendo a sterili polemiche che non fanno il bene dei cittadini", conludono.

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