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Elezioni politiche 2022

Lupi (Noi Moderati): “Sanzioni unico strumento per fermare Putin, ma Europa aiuti famiglie e imprese”

Maurizio Lupi è il leader di “Noi Moderati”, la gamba centrista della coalizione del centrodestra. Con Fanpage.it, Lupi affronta tutti i temi principali della campagna elettorale, dall’energia alle sanzioni alla Russia, fino ai temi etici e alla competizione interna alla coalizione e a quella con il polo di Calenda.
A cura di Marco Billeci
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La lista "Noi Moderati" rappresenta la quarta gamba del centrodestra in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, quella appunto moderata e centrista. A promuovere la formazione sono tra gli altri il governatore della Liguria Toti, il sindaco di Venezia Brugnaro, il segretario Udc Cesa. A guidarla, è l'ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che risponde alle domande di Fanpage.it mentre è in macchina verso il distretto della ceramica di Sassuolo, uno dei più colpiti dalla crisi del gas.

Lupi, perché un elettore di centrodestra dovrebbe votare "Noi Moderati", rispetto agli altri partiti della coalizione?

Perché c'è bisogno di competenza, concretezza, serietà e responsabilità. Io ho fatto il ministro delle Infrastrutture, il vicepresidente della Camera, l'assessore all'Urbanistica a Milano. Toti è l'esempio del buon governo in una regione come la Liguria, Brugnaro è il sindaco migliore d'Italia. E poi c'è un pezzo di tradizione storica del Partito Popolare. l'Udc. Ci siamo uniti con senso di responsabilità in un'unica lista, per dare alla coalizione di centrodestra un apporto che è determinante per governare.

Lo spazio dei moderati a destra non era già occupato da Forza Italia?

Nel 2008, 14 milioni di persone hanno votato Popolo della Libertà, la storia da cui tutti noi veniamo. Oggi dai sondaggi, Forza Italia raggiunge al massimo 2 milioni mezzo di voti. Credo che ci sia il dovere di offrire la possibilità di portare il proprio contributo a chi – tra il resto di questi 11 milioni di ex elettori del Pdl –  è indeciso e non si ritrova nelle proposte di Forza Italia, della Lega o di Fratelli d'Italia.

La crisi dell'energia sembra essere il tema destinato a dominare i prossimi mesi. Cosa dovrebbe fare un governo di centrodestra per affrontarla?

Dovrebbe fare quello che noi abbiamo già fatto, quando abbiamo avuto responsabilità amministrative. La politica dei no non può vincere, per questo ad esempio il rigassificatore di Piombino va costruito, anche se il sindaco è di centrodestra, perché ci serve come il pane. Allo stesso modo, i termovalorizzatori sono necessari, basti pensare che Brescia l'ottanta percento della città usa l'energia prodotta da quel tipo di impianto. E poi riattivare le trivellazioni di gas nell'Adriatico: nel 2002 l'Italia prelevava da lì 20 miliardi di metri cubi di gas, oggi sono solo tre. Insomma bisogna immaginare politiche di medio lungo periodo, per rimediare agli errori del passato, penso anche alla scelta dell'Italia e l'Europa di abbandonare il Nord Africa.

Lei in questa legislatura ha presentato una proposta di legge per riattivare gli investimenti sull'energia nucleare. L'atomo però offrire una prospettiva incerta e lontana…

Il 2030 o il 2035 sembrano lontanissimi. Ma ricordiamo che nel 2011, su un'onda emotiva, gli italiani votarono contro il nucleare al referendum e ora ne paghiamo le conseguenze. L'energia nucleare è fondamentale, ormai la ricerca scientifica all'avanguardia. Non è pensabile che noi da undici anni siamo fermi, mentre la Francia investe sulle nuove centrali nucleari di di terza e quarta generazione. Dobbiamo dare un futuro ai nostri figli.

Intanto però bisogna trovare delle soluzioni per contenere il costo dei consumi energetici di famiglie e imprese…

Certo, per esempio sugli extraprofitti delle compagnie energetiche, noi diciamo due cose nette. La prima è che è giusto tassarli, ma dobbiamo intervenire anche sulla ragione per cui si realizzano, cioè sul mercato del gas e dell'energia, che sono collegati. D'altra parte, leggo che un'azienda pubblica come l'Acea ha fatto ricorso al TAR contro la tassa e aspetta la sentenza di novembre, prima di decidere se pagare. Ecco, credo che sia vergognoso che un'azienda pubblica non rispetti una legge dello Stato.

Cos'altro serve?

Come è successo per il Covid, l'Europa deve intervenire per evitare di far chiudere le imprese e far saltare l'equilibrio sociale. Per questo serve un nuovo Recovery Plan, con un debito pubblico europeo. E sempre sul modello di quanto successo in pandemia, la Ue deve dare la possibilità ai Paesi di intervenire immediatamente, usando fondi strutturali a disposizione.

Difficile però convincere l'Unione a muoversi, senza che un futuro governo offra garanzie su temi come quelli delle sanzioni alla Russia e dell'invio delle armi all'Ucraina

Noi Moderati siamo senza se e senza ma a favore dell'Europa della Nato e dell'Occidente, insieme all'Ucraina. Le sanzioni sono l'unico strumento che abbiamo a disposizione per frenare la vergognosa aggressione russa. Cedere ai ricatti oggi della Russia, vuol dire far male a noi stessi.  D'altra parte, si deve far a comprendere all'Europa che – proprio perché la difesa della libertà e del diritto internazionale interessa tutti, non solo l'Ucraina – le conseguenze di questa giusta presa di posizione devono essere sopportate tutti insieme. Bisogna aiutare famiglie e imprese, per vincere questa battaglia.

In molti però non credono a un'improvvisa conversione del vostro alleato Matteo Salvini rispetto all'infatuazione verso Putin

A parte il fatto che da cattolico credo che le conversioni siano sempre possibili per tutti, ma questo non è il caso di Matteo Salvini. Negli ultimi 18 mesi Salvini e Lupi hanno sostenuto il governo in maniera netta e chiara sulla politica internazionale ed estera, L'unico partito di maggioranza che ha messo in discussione questo pilastro è stato il Movimento Cinque Stelle, che ha fatto cadere Draghi. Questi sono i fatti.

Secondo il segretario del Pd Letta, invece, un governo di centrodestra porterebbe l'Italia nella serie B dell'Europa…

Consiglio alla sinistra di smetterla di descrivere l'avversario come il mostro o il male assoluto. Trent'anni di storia politica italiana non hanno insegnato niente. Se pensano di prendere più voti, solo paventando una catastrofe in caso di vittoria del centrodestra, si sbagliano. Non è questo il modo di fare politica, confrontiamoci sulla serietà dei programmi.

Voi moderati nel centrodestra siete stati i più convinti sostenitori di Draghi. Il leader di Azione/Italia Viva Calenda ritiene che in caso di un suo exploit elettorale, Draghi potrebbe tornare alla guida di un nuovo governo di grande coalizione e vi accusa di rinunciare a riportare a palazzo Chigi "il premier migliore che abbiamo"…

Calenda la smetta di tirare per la giacca Draghi, mi viene l'itterizia a sentire questa cosa. In democrazia governi di unità nazionale, che mettono tutto insieme, devono essere un'eccezione, non la regola. Chi si presenta alle elezioni deve chiedere il voto agli italiani, non perché vuole l'ingovernabilità, ma perché ritiene che la sua proposta politica sia la migliore e vuole metterla in pratica, ottenendo la maggioranza. E poi Calenda dovrebbe dire con chi lo vorrebbe fare questo nuovo ipotetico governo Draghi? Significherebbe rimettersi insieme di nuovo con il Movimento cinque Stelle con il Partito democratico, con Leu e forse con qualche transfugo del centrodestra. La verità è che il premier Draghi ha deciso di non candidarsi e ha detto in maniera chiara al Meeting di Rimini che secondo le regole della democrazia gli italiani hanno diritto a scegliere un governo e una maggioranza che, sono certo, sarà autorevole e in grado di portare l'Italia fuori dalla crisi attuale.

Che fine farà il reddito di cittadinanza in caso di un vostro successo elettorale?

Il reddito di cittadinanza non funziona. È  stato un provvedimento sbagliato nella sua natura, perché il diritto di una persona è al lavoro, non all'elemosina di una assistenza. Altro discorso è aiutare chi è impossibilitato a lavorare, cosa che lo Stato ha il dovere di fare, ma che è sempre successa, non ce l'hanno certo  insegnato i 5 Stelle. Quindi, se ci sono 8 miliardi di euro già stanziati per il reddito di cittadinanza per il 2023, la strada migliore è conservare la parte destinata ad aiutare chi non può lavorare e destinare il resto alle imprese perché assumano.

Voi sui cosiddetti temi etici avete posizioni conservatrici, con il centrodestra al governo, dobbiamo quindi concludere che una maggioranza di centrodestra non farà nessuna legge sul fine vita, come chiede inascoltata la Consulta dal 2019?

Con il centrodestra al governo avremo una legge che garantisca ancora di più chi è nel pezzo finale della propria vita ad avere la dignità di essere assistito, di essere accolto e di essere curato indipendentemente se ha delle risorse o no. Avremo una legge che dovrà innanzitutto occuparsi delle cure palliative e della possibilità che anche il dolore possa essere affrontato con dignità. Non esiste nella Costituzione italiana il diritto alla morte, c'è il diritto alla vita e il dovere da parte dello Stato di tutelare la vita. Mi permetta di dire poi che ci sono anche altri valori che noi moderati mettiamo come priorità del nostro impegno politico. Il primo e più importante è l'investimento sulla scuola, la libertà di educazione, l'autonomia scolastica. E poi la famiglia e la natalità. Su questo pensiamo di costruire come centrodestra l'Italia del futuro.

Per concludere, la regola di coalizione per cui a esprimere  il premier sarà il partito che prende più voti  – stando ai sondaggi, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni – è una regola sacra?

Valeva trenta anni fa, perché non dovrebbe valere oggi? Se a prendere più voti sarà Giorgia Meloni, avrà il dovere – inisieme alla coalizione – di indicare al presidente della Repubblica il premier. E credo che Giorgia Meloni – come tutti gli altri leader del centrodestra – abbia tutte le capacità per poter diventare presidente del Consiglio. In questo caso, noi come moderati le daremo il nostro contributo per guidare il Paese.

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