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Lobby e politica, ok alla Camera, ora legge passa al Senato. Silvestri: “Grande traguardo per M5s”

Ok alla Camera, con 339 voti favorevoli, 42 astensioni e nessun voto contrario, al testo unificato delle proposte di legge “disciplina dell’attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi”, ovvero le lobby.
A cura di Annalisa Cangemi
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Approvata alla Camera la legge sulla regolamentazione dell'attività di lobbing, con 339 sì, nessun voto contrario e 42 astenuti (Fdi e Alternativa). Il testo unificato delle proposte di disciplina dell'attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi ora passa al Senato. Il via libera al provvedimento è stato ottenuto senza intoppi a Montecitorio, dopo l'approdo in Aula, e il M5s, che lo ha fortemente sostenuto, è convinto che l'iter sarà rapido anche in Senato.

Il deputato M5s Francesco Silvestri è stato il primo firmatario della proposta di legge, poi confluita nel testo unico sulla disciplina dell'attività di di rappresentanza di interessi, proposto dalla relatrice Baldino, che prevede tra le principali novità l'introduzione di un Registro per la trasparenza dell'attività di relazione per la rappresentanza di interessi, tenuto dall'Agcm, con l'obbligo di iscrizione da parte di coloro che intendono svolgere questa attività nei confronti dei decisori pubblici.

"Approvare la legge sulla rappresentanza d'interessi è un grande traguardo per questo Parlamento e soprattutto per il Movimento 5 Stelle. La trasparenza e la partecipazione non sono una minaccia, e questo Paese è pieno di persone e associazioni che vogliono contribuire al processo decisionale e arricchirlo", ha detto il deputato Silvestri durante il suo intervento di oggi in Aula per l'approvazione del provvedimento.

"È evidente – ha aggiunto – che ovunque esista una normativa che disciplini i rapporti tra un portatore d'interessi e un decisore pubblico, vi sia anche una qualità migliore delle leggi emanate ed è proprio il settore stesso che da anni chiede a gran voce di avere regole chiare, in modo da distinguere i professionisti dai ‘faccendieri' di turno. Per spendere al meglio le ingenti risorse in arrivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ottenute grazie all'impegno del presidente Conte, abbiamo bisogno di regole chiare e trasparenti. Prima di oggi circa 80 proposte di legge legate al concetto di trasparenza tra lobby e politica non solo hanno fallito ma non hanno mai visto nemmeno una discussione in Parlamento. Questa è la prima volta che una legge sulla rappresentanza d'interessi, che impatta sulla vita di tutti, ha la possibilità di arrivare a compimento qui alla Camera, e auspichiamo presto anche in Senato, per restituire il prestigio in ambito di trasparenza e partecipazione che questo Paese ha perso nel corso degli anni".

"L'approvazione della legge che disciplina la rappresentanza d'interessi è un traguardo per cui il Movimento 5 stelle si è fortemente battuto. Un provvedimento che abbiamo promosso attraverso la proposta del collega Francesco Silvestri, confluita nel testo unificato, perché a oggi nel nostro ordinamento, non esiste una definizione di lobbismo ne' una disciplina organica dell'attività di rappresentanza di interessi", ha detto Vittoria Baldino, capogruppo M5s in commissione Affari costituzionali alla Camera e relatrice del provvedimento.

"Si tratta di un risultato importante – ha aggiunto – frutto di un grande lavoro in Commissione portato avanti dal Movimento per affermare l'importanza della regolamentazione di un'attività, che se compiuta in modo trasparente e inclusivo, tende a promuovere partecipazione, trasparenza e inclusione nelle decisioni pubbliche, migliorando quindi la qualità delle leggi e della democrazia".

Cosa c'è nella legge approvata alla Camera

Il testo approvato a Montecitorio istituisce un Registro per la trasparenza dell'attività di rappresentanza di interessi presso l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, cui i soggetti che intendono svolgere attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi hanno l'obbligo di iscriversi.

La proposta di legge chiarisce la definizione data di portatori di interessi, che non è stata modificata. Sono "persone, enti, società o associazioni che, per lo svolgimento delle attività di rappresentanza di interessi particolari, incaricano rappresentanti di interessi" o "i committenti che conferiscono" un mandato per svolgere le relazioni pubbliche. Viene modificata, invece, la nozione di decisori pubblici, con l'esclusione delle autorità indipendenti. Restano inclusi, invece, i membri del Parlamento e del governo; i presidenti, gli assessori e i consiglieri regionali, i presidenti e i consiglieri provinciali e delle città metropolitane, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali dei comuni capoluogo di Regione (e non più di comuni con più di 300mila abitanti) e gli organi di vertice degli enti pubblici statali. Sono compresi, anche, i responsabili degli uffici di diretta collaborazione di sindaci o ministri. Tra gli altri, invece, restano esclusi dall'applicazione della nuova normativa: funzionari pubblici, giornalisti e rappresentanti dei partiti politici.

L'elenco, tenuto in forma digitale, sarà articolato in due parti: una con accesso riservato ai soggetti iscritti alle Amministrazioni pubbliche, l'altra consultabile per via telematica da chiunque attraverso Spid o carta d'identità elettronica.

Coloro che hanno ricoperto incarichi di governo nazionale o regionale dovranno inoltre aspettare un anno dalla cessazione del mandato prima di potersi iscrivere al registro. Oltre a questo arriverà anche l'agenda degli incontri tra i rappresentanti di interessi e i decisori pubblici, con l'obbligo, per i primi, di tenere e aggiornare con cadenza settimanale la lista degli incontri (ma i decisori pubblici potranno opporsi alla pubblicazione di informazioni false).

Sempre presso l'Antitrust nascerà un Comitato di sorveglianza sulla trasparenza dei processi decisionali pubblici, presieduto da un membro del CNEL, cui sono attribuite le funzioni di controllo e di irrogazione delle sanzioni amministrative previste dal testo, che definisce specifici diritti e obblighi che i rappresentanti di interessi dovranno rispettare, ai fini della trasparenza dell'attività svolta.

Al Comitato spetta inoltre l'adozione di un Codice deontologico che stabilisce le modalità di comportamento cui devono attenersi coloro che svolgono l'attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi. Le funzioni del Comitato di sorveglianza relative all'attività parlamentare verranno svolte da una Commissione bicamerale composta da 5 deputati e 5 senatori.

Le disposizioni previste dal testo non si applicano in ogni caso all'attività di rappresentanza di interessi particolari svolta da enti pubblici, anche territoriali, o da associazioni o altri soggetti rappresentativi di enti pubblici, nonché dai partiti o movimenti politici, né alle attività svolte da esponenti di organizzazioni sindacali e imprenditoriali. L'Istat dovrà integrare la classificazione delle attività economiche Ateco, inserendo un codice specifico per l'attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi.

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