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Guerra in Ucraina

L’Italia guiderà la missione Nato in Bulgaria: cosa significa

Il ministro della Difesa Guerini ha spiegato perché l’Italia invierà militari in Ungheria e Bulgaria: “In Bulgaria avremo la guida di questa missione, sono missioni della Nato per rafforzare la deterrenza sul fianco est”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Noi siamo già presenti in Lettonia e in Romania, con l'attività di sorveglianza dello spazio aereo e con la prossima Delibera missioni saremo presenti, se il Parlamento sarà d'accordo, anche in Ungheria e Bulgaria con i nostri contingenti. In Bulgaria avremo la guida di questa missione, sono missioni della Nato per rafforzare la deterrenza sul fianco est", ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al Tg1, a proposito dell'invio dei nostri militari in Ungheria e Bulgaria, a difesa dei confini orientali, con funzione strategica di deterrenza, per scoraggiare eventuali aggressioni russe.

"La deterrenza – ha spiegato il ministro – serve per prevenire i conflitti e per rafforzare le condizioni di sicurezza. Insieme a questo c'è il lavoro che tutte le nostre Forze Armate stanno facendo in altri quadranti del mondo, con particolare attenzione al Mediterraneo in cui siamo impegnati per la stabilità, per la sicurezza e per la pace". 

Il ministro ha ribadito ancora una volta che l'impegno dell'Italia in Ucraina non ha nulla a che vedere con azioni offensive, ma si limita all'invio di armi difensive: "L'Italia sta agendo con tutta la Comunità internazionale per rispondere all'aggressione all'Ucraina. Lo sta facendo sostenendo le sanzioni, lo sta facendo rinnovando tutti gli sforzi diplomatici per arrivare alla pace, lo fa anche attraverso il supporto alla resistenza ucraina, delle Forze Armate ucraine con materiale che serve all'Ucraina per difendersi dall'aggressione. Questa è la scelta che ha fatto il Parlamento e il Governo si sta muovendo nel solco di queste direzioni".

Guerini ha spiegato anche il senso delle celebrazioni della Festa della Repubblica di domani: "Sarà un 2 giugno che, innanzitutto, celebreremo in presenza dopo i due anni della pandemia. Sarà un 2 giugno in cui ricorderemo la nostra Repubblica, i suoi valori incarnati nella Costituzione, ma sarà un 2 giugno in cui le nostre menti e i nostri cuori saranno rivolti all’Ucraina, alle sofferenze di quella terra, alle conseguenze dell’aggressione russa". 

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