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Libia, oggi vertice straordinario a Bruxelles. Di Maio: “Non esiste soluzione militare”

“Fra poco sarò a Bruxelles, per un vertice straordinario insieme ai miei omologhi europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e con l’alto rappresentante per le politiche Ue, Josep Borrell” per parlare di Libia: lo annuncia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, escludendo al momento qualsiasi soluzione militare.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, annuncia un vertice straordinario a Bruxelles per parlare della situazione in Libia, sempre più complicata dopo l'attacco al Collegio militare da parte delle forze del generale Khalifa Haftar che ha provocato decine di morti. "La situazione sul terreno in Libia è molto delicata, ma questo non significa che l’Unione europea debba restare immobile. Ne ho parlato ieri sera a Roma con l’alto rappresentante per le politiche Ue, Josep Borrell, con il quale abbiamo affrontato anche il dossier iraniano. Fra poco sarò a Bruxelles, per un vertice straordinario insieme ai miei omologhi europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e con lo stesso Borrel", scrive il leader pentastellato su Facebook.

Di Maio ha anche sottolineato che è esclusa qualsiasi soluzione militare: "Fino all’ultimo abbiamo provato con la missione in Libia, ma dopo l’attacco all’Accademia militare, che abbiamo condannato con forza, sono ovviamente venute a mancare le condizioni di sicurezza. Continuiamo tutti a ritenere che non esista alcuna soluzione militare e ne discuteremo oggi in sede Europea. Come Italia abbiamo peraltro ottenuto che al Consiglio Affari Esteri di venerdì si parli, oltre che di Iran, anche di Libia, che per noi è la priorità. L’Ue, questa volta, dimostri di saper fare l’Ue".

Di Maio: "Guerra in Libia non è solo rischio per migrazione, ma anche per terrorismo"

Di Maio, da Bruxelles, parlando con la stampa si è detto contento della riunione svolta, che si sarebbe inizialmente dovuta tenere il Libia ed è stata poi spostata per ragioni di sicurezza. "Questa è una riunione importante: abbiamo chiesto che l'Europa prenda iniziativa sulla Libia. Bisogna parlare con tutti gli interlocutori e convincerli al cessate il fuoco. Come Italia difendiamo i nostri interessi quando chiediamo all'Unione europea di essere protagonista perché ricordo che la Libia dista poche centinaia di chilometri dalle coste siciliane. È un Paese fondamentale per il Mediterraneo, ma in questo momento non è solo un rischio per i fenomeni migratori: la Libia è un rischio per l'Europa anche per il pericolo terrorismo. Bisogna inoltre cessare tutte le interferenze perché ci sono Paesi che interferiscono con quella guerra civile facendola diventare una cosiddetta ‘proxy war', e il nostro lavoro da domani come Unione europea sarà coeso. L'Unione parlerà con una sola voce".

E informa sui suoi prossimi impegni in materia di politica estera: "Io sto per partire per la Turchia: incontrerò il ministro degli Esteri turco. Si tratta di un Paese fondamentale in questo momento per quella che è la guerra in Libia. Domani sera sarò in Egitto, al Cairo, dove ci sarà un altro incontro importante che riguarda i cosiddetti accordi sui limiti delle acque territoriali fissati dal governo libico e quello turco. Questa settimana ci sarà inoltre anche la mia visita in Algeria".

Lo scontro tra Di Maio e Salvini sulla Libia

In un'intervista pubblicata oggi da Il Fatto Quotidiano, il capo della Farnesina non ha perso l'occasione di lanciare un affondo all'ex alleato di governo, Matteo Salvini: "Avocò totalmente a sé il dossier libico puntando solo sull'immigrazione per farne un tema da campagna elettorale. Una scelta del tutto sbagliata", ha dichiarato di Maio. Per poi aggiungere: "Qui se la guerra continua i rischi saranno ben altri, con la proliferazione di cellule terroristiche a pochi chilometri dalle nostre coste. Non ci sono minacce dirette per il nostro Paese ma queste cellule di terroristi stanno proliferando".

Il leader leghista non ha fatto attendere una risposta: "Anche a gennaio 2020 è colpa di Salvini? È un po' noioso. Aumentano le tasse è colpa di Salvini, se Trump attacca e avvertono tutti tranne noi è colpa di Salvini. Cambiassero ritornello. Se non sono capaci di fare i ministri facciano altro. Io sarei in Libia, non a parlare di legge elettorale con Zingaretti". Poi l'attacco diretto al ministro degli Esteri: "Di Maio non è chiaramente all'altezza, ma non è colpa solo sua. È la squadra che non va. Difficile attaccare un ministro quando è tutta la squadra di governo che è raffazzonata".

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