La Lega fa boom di finanziamenti dai privati, il M5s presenta interrogazione: “Conflitto d’interessi”

Nel silenzio della politica ufficiale e con la discrezione dei bilanci depositati, la Lega di Matteo Salvini avrebbe raccolto nei primi tre mesi del 2025 una cifra che sfiora il mezzo milione di euro in contributi da privati. Un boom, soprattutto se confrontato con la linea linea scelta dagli altri partiti, che negli stessi mesi, si sono tenuti quasi completamente lontani dai finanziamenti esterni. In un articolo a firma di Antonio Fraschilla, su Repubblica, si legge che Fratelli d'Italia, per esempio, avrebbe incassato solo poche migliaia di euro, il Partito Democratico avrebbe addirittura rinunciato del tutto, così come il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. L'unico sarebbe il Carroccio, guidato da Matteo Salvini, che avrebbe invece spalancato le porte. È tutto pubblico. Basta andare sul sito online della Lega, sotto la voce "Contributi" e da lì scorrere.
A sostenere il partito sarebbero in gran parte soggetti legati ai settori in cui la Lega ha più potere: infrastrutture, edilizia, trasporti, aziende di computer, ma anche scuole private e persino televisione pubblica. Non sarebbe un caso, dunque. Tra i nomi che compaiono nei registri delle donazioni ci sarebbero poi aziende attive nella costruzione di impianti, manutenzione ferroviaria e progettazione di opere pubbliche: tutte aree che gravitano attorno al ministero delle Infrastrutture, guidato dallo stesso Salvini. Tra i vari nome che saltano all'occhio ci sono per esempio, i 10 mila euro versati dal consorzio Ferlog, specializzato in trasporti ferroviari, o i contributi da 3 a 6 mila euro da parte di imprese come Csc Impianti, Green Building, Savi Engineering, tutte operanti nel comparto edilizio. La donazione più corposa è arrivata dalla campana Test and Manufacturing Engineering: ben 30 mila euro.
Chi sono i finanziatori nei settori strategici del Carroccio
Se nel 2024, però, le donazioni più rilevanti erano giunte da imprese che avevano lavorato con Autostrade o che si erano espresse pubblicamente a favore del Ponte sullo Stretto, oggi il trend si conferma e si amplia. A fare da sponsor ci sarebbero anche realtà che si muovono nel mondo dell'istruzione privata e della formazione professionale, ambiti in cui la Lega di Salvini ha certo una forte presenza attraverso il ministro Giuseppe Valditara. Un esempio: 25 mila euro sono arrivati dal Centro raccordo e orientamento scolastico di Salerno. Altri 20 mila euro da un gruppo riconducibile alla famiglia Mangione, attiva con enti formativi tra Sicilia e Lombardia. Anche il mondo della produzione audiovisiva non mancherebbe all'appello: il produttore Settimio Colangelo, che ha appena chiuso a Roma le riprese di una serie destinata alla Rai, avrebbe versato 10mila euro.
Completano il quadro donazioni più piccole ma significative: studi legali, professionisti legati al mondo delle aste giudiziarie, imprenditori locali. Tutti insieme fanno cifra tonda: quasi 500mila euro.
Gli altri partiti si defilano
Nel frattempo, gli altri protagonisti della scena politica italiana scelgono un'altra strada: "Siamo molto cauti, preferiamo importi modesti, difficili da fraintendere", fanno sapere da Fratelli d’Italia. Il Pd, con il suo tesoriere Michele Fina, conferma di aver respinto persino finanziamenti deliberati dai consigli di amministrazione di alcune aziende: "Abbiamo quasi azzerato questo tipo di donazioni", afferma. Le ragioni sarebbero molteplici: dall'attenzione all'opinione pubblica, al rischio di condizionamenti, fino al timore di scivoloni etici o mediatici. Ma per la Lega la questione sembra essere un'altra: servono fondi per tenere in moto la macchina del partito, che pare non si fermi mai. E con deputati e senatori che già versano al partito fino a 3mila euro al mese, cioè il doppio rispetto a quelli del Pd o dei 5 Stelle, anche i contributi privati diventano linfa preziosa.
Il M5s fa un'interrogazione per denunciare il "conflitto d'interessi", la Lega: "Ci vediamo in tribunale"
In reazione alla notizia, il Movimento 5 stelle ha depositato un'interrogazione parlamentare rivolta proprio a Matteo Salvini, in quanto ministro dei Trasporti. Il testo, firmato dal deputato Santillo, chiede al leader della Lega se non ritenga "inopportuno" che il partito "riceva contributi cospicui da società o persone strettamente connesse alle deleghe del Dicastero di cui è responsabile".
I pentastellati vogliono anche sapere se "ci siano, tra i finanziatori del partito, soggetti che hanno incarichi o esplicano servizi per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti". E in generale chiedono a Salvini "se non ritenga che tali elargizioni presentino profili di gravità potenzialmente incidenti la sfera penale", se non pensa che ci sia un "evidente conflitto di interessi", e infine di avviare "una procedura di inchiesta interna, anche chiedendo una consulenza esterna all'Anac", l'autorità anticorruzione, "al fine di scongiurare i rischi potenziali di condotte corruttive".
Da parte sua la Lega ha risposto con una nota minacciosa: "Da sinistra indegne insinuazioni dopo la messa alla gogna dei finanziatori privati (leciti e trasparenti) della Lega. Siamo pronti a difenderci in tutte le sedi contro chi, come Agostino Santillo dei 5Stelle, infanga il partito e i suoi sostenitori: siamo sicuri che il grillino rinuncerà all'immunità parlamentare per comportarsi da normale cittadino".
L'annuncio di una vera e propria denuncia: "La cultura del sospetto e dell'odio contro i rivali politici non ci appartiene ed è assurda la posizione di chi non vuole il finanziamento pubblico, ma poi attacca anche quello privato. Dietro la Lega c'è solo la generosità di chi crede nel progetto politico: non ci sono Soros, cooperative rosse o Casaleggio Associati. E non ci sono nemmeno media di sinistra specializzati in linciaggio".