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Le neomamme deputate possono allattare in Aula, Meloni: “Passo avanti nella conciliazione vita-lavoro”

Due giorni fa la Giunta per il Regolamento della Camera ha dato l’ok per la prima volta all’allattamento nell’emiciclo per le mamme deputate. Meloni: “Segnale importante di attenzione nei confronti della maternità”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alla Camera le deputate con bimbi neonati potranno allattare in Aula. La decisione della Giunta per il Regolamento di Montecitorio è arrivata martedì, nell'ottica di facilitare il lavoro delle mamme che svolgono anche le attività di parlamentari. In questo modo potranno essere presenti ai lavori, senza rinunciare alle sedute, portando alla Camera i propri figli, fino al compimento di un anno di età.

Una svolta svolta pone il Parlamento italiano in linea con quello europeo, dove l'allattamento per le eurodeputate madri è già una pratica consentita da anni. Ci sarà una postazione dedicata all'allattamento delle madri, individuata dai Questori, in prima fila o in tribuna, dove sarà garantita la privacy.

In base a quanto stabilito dalla Giunta del Regolamento quindi la mamma potrà far ingresso in Aula con il neonato, contrariamente al divieto finora previsto.

"È una buona notizia la decisione della Giunta per il Regolamento della Camera di consentire alle mamme deputate di portare i loro bimbi nell'aula di Montecitorio per poterli allattare. È un segnale importante di attenzione nei confronti della maternità, dell'infanzia e della famiglia e un passo avanti sulla strada della conciliazione vita-lavoro", commenta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una nota di Palazzo Chigi.

Proprio ieri la premier è stata al centro di un dibattito avvenuto principalmente sui media, sollevato da due articoli pubblicati su due quotidiani nazionali, La Stampa e la Repubblica, e in tv, a L'Aria che tira, programma su La7. La questione riguarda la scelta di Meloni di portare a Bali la figlia Ginevra, di 6 anni, durante il G20. La presenza della bambina al seguito della premier per quattro giorni ha fatto storcere il naso ad alcuni commentatori, sebbene in passato altri premier, come Renzi o Conte, si erano fatti accompagnare a vertici internazionali dai figli piccoli: il primo era andato al G7 in Giappone con la moglie Agnese e la figlia Ester, il secondo si era recato al G20 di Osaka con il figlio Niccolò. Meloni, tornata in Italia, ha risposto alle critiche: "Ho il diritto di fare la madre come ritengo e ho diritto di fare tutto quello che posso per questa Nazione senza per questo privare Ginevra di una madre". 

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha preso le due difese con un post su Facebook, rilanciando tra l'altro la novità appena approvata alla Camera: "Grazie all'iniziativa del M5S, abbiamo ottenuto che le parlamentari possano finalmente allattare i propri figli in Aula. Un messaggio forte per un Paese che su questi temi, evidentemente, è ancora troppo indietro"

In effetti a Montecitorio nel 2006 era stata introdotta una sala per l'allattamento, un'iniziativa a sostegno delle neomamme. Poi proprio con l'ingresso in Parlamento di diverse giovani donne elette nel Movimento 5 Stelle erano stati creati altri spazi ad hoc per mamme e neonati, e anche una nursery. Fino ad ora però non era mai stato autorizzato l'allattamento nell'Aula della Camera.

Consentire l'allattamento anche all'interno dell'emiciclo "sana un vulnus che di fatto costringeva le neomamme a scegliere tra partecipare ai lavori nell'Emiciclo o recarsi fuori, in una delle postazioni adibite, per allattare. Insomma, una conquista", ha commentato la deputata azzurra Patrizia Marrocco a SkyTg24.

"Finalmente – ha aggiunto Marrocco – dopo oltre un decennio l'Italia segue la strada tracciata dal Parlamento europeo. Il passo successivo è un adeguamento di tutte le altre istituzioni e settori produttivi del Paese a questa che è un'inderogabile necessità delle mamme. Infatti, bisogna uscire dallo stereotipo che relega la donna a mamma o a lavoratrice".

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