Le farmacie diventano punti sanitari: via libera a esami, vaccini e telemedicina

La farmacia come la conoscevamo potrebbe lasciare presto spazio a un nuovo modello: non più solo luogo per ritirare medicinali, ma un vero e proprio presidio sanitario capace di offrire servizi clinici, diagnostici e amministrativi a portata di cittadino. È questa, almeno, la direzione tracciata dal Disegno di legge Semplificazioni, approvato in prima lettura dal Senato e ora atteso alla Camera, che apre ufficialmente una nuova fase per la cosiddetta "farmacia dei servizi". Il provvedimento, parte di un pacchetto più ampio composto da 73 articoli che spaziano dalla scuola al turismo, interviene in modo sostanziale sul ruolo delle farmacie, potenziandone le funzioni sanitarie e rendendole ancor più centrali nella riorganizzazione della sanità territoriale prevista dal PNRR, che su questo fronte ha già messo in campo 8 miliardi di euro.
I nuovi servizi in farmacia
Con il nuovo assetto normativo, le cittadine e i cittadini potranno effettuare nelle farmacie aderenti un’ampia gamma di prestazioni sanitarie che fino a poco tempo fa richiedevano l’accesso a strutture ospedaliere o ambulatori specializzati. Tra queste:
- Elettrocardiogrammi, spirometrie, visite cardiologiche in telemedicina;
- Controllo della glicemia, screening per l’epatite C, tamponi diagnostici (anche per individuare l’antibiotico più adatto in caso di infezioni batteriche);
- Somministrazione dei vaccini, estesa a tutti quelli previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per gli over 12, non solo contro Covid e influenza;
- Prenotazioni sanitarie, come se si fosse al CUP, e scelta o cambio del medico di base o del pediatra;
- Ritiro di dispositivi medici prescritti dalle Asl.
Fine della sperimentazione, nasce un nuovo presidio
Quello che fino a oggi era un progetto sperimentale partito nel 2009 in modo discontinuo, diventa ora un pilastro del Servizio Sanitario Nazionale. Il disegno di legge prevede infatti la stabilizzazione della farmacia dei servizi, anche attraverso un finanziamento annuale che potrebbe variare tra i 50 e gli 80 milioni di euro. Una misura destinata ad alleggerire i carichi delle strutture sanitarie, soprattutto per la diagnostica di primo livello e le visite non complesse, che potranno essere effettuate in farmacia con ricetta SSN.
Dall'autocontrollo al supporto del farmacista
Un altro punto centrale del provvedimento riguarda poi l’eliminazione di un vecchio vincolo normativo: fino a ieri, le farmacie potevano infatti effettuare prestazioni analitiche di prima istanza (come l’esame della glicemia) solo se rientravano nell’ambito dell’autocontrollo. Con la nuova norma, sarà invece il farmacista stesso a eseguire l’analisi e a rilasciare un attestato di risultato, da mostrare eventualmente al medico curante; non solo, il farmacista potrà anche eseguire test per identificare infezioni batteriche e indicare i migliori antibiotici da utilizzare, sempre dopo aver frequentato un apposito corso di abilitazione.
Un ruolo chiave per le aree interne
Un'importante novità riguarda anche l’accesso alla telemedicina: grazie a un medico collegato a distanza, i cittadini, soprattutto quelli che vivono in piccoli comuni o in zone montane, potranno effettuare direttamente in farmacia esami e consulti specialistici, con referti rilasciati in tempo reale.
Nuove regole anche per la concorrenza
Se il Ddl Semplificazioni rappresenta la cornice operativa per questa trasformazione, altri aspetti sono trattati nel Ddl Concorrenza, attualmente all'esame della Commissione Industria del Senato. Un emendamento in discussione mira infatti a rafforzare la regolamentazione in materia di gestione e proprietà delle farmacie, per garantire trasparenza e correttezza nel nuovo contesto di potenziamento dei servizi.
Farmacie già pronte
Questa evoluzione non partirebbe da zero: oggi circa 12mila farmacie su quasi 20mila sono infatti già attive nella sperimentazione di alcuni di questi servizi. Con il nuovo disegno di legge, potranno adeguare i propri spazi e dotarsi dell’apposita insegna "farmacia dei servizi", diventando a tutti gli effetti un’estensione del sistema sanitario nazionale.