L’appello di Speranza al governo e al Pd: “Rimettiamo l’articolo 18 e rivediamo il Jobs act”

Ripristinare l’articolo 18 a tutela dei lavoratori e rivedere completamente il Jobs act: sono questi gli obiettivi fissati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha intenzione di chiedere al governo di prendere in considerazione queste opzioni nel tavolo di confronto che si aprirà tra gli alleati nei prossimi giorni. “Serve una profonda revisione del Jobs act”, dice l’esponente di Leu in un’intervista al Corriere della Sera. “Al tavolo della verifica dovremo trovare il coraggio di correggere radicalmente gli errori commessi sul mercato del lavoro. L’idea che comprimere i diritti dei lavoratori aiuti il Paese a crescere è sbagliata e dobbiamo dirlo, definitivamente”, spiega ancora, lasciando intuire che l’obiettivo è il ripristino dell’articolo 18, che lui stesso chiederà: “Esatto. Chiederemo garanzie a partire dalla disciplina sui licenziamenti collettivi, su cui i giudici di Milano e Napoli hanno già rinviato alla Corte di Giustizia europea”.
La richiesta di Speranza probabilmente non piacerà a Matteo Renzi, che ha introdotto il Jobs act: “Renzi chiede di rivedere reddito e Quota 100 e i 5 Stelle non sono contenti. Io chiedo di rivedere il Jobs act. Non siamo un governo monocolore”. Più possibilità di apertura, invece, da Pd e M5s: “Se per il Pd il lavoro è al primo posto, concorderà che per far ripartire l’Italia servono più diritti, non meno. Come leve per combattere le diseguaglianze chiederemo anche di investire su scuola e università e di ragionare di economia circolare ed energie rinnovabili. Sarà poi fondamentale continuare il lavoro importante che abbiamo avviato nel comparto salute”. Un lavoro per cui il ministro della Salute rivendica quanto fatto in manovra.
A fine gennaio ci saranno le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Due tappe per cui Speranza si dice “ottimista”, ritenendo che non influenzeranno la maggioranza: “Non è un voto sul governo e il presidente Conte saprà guidare questo momento di rilancio, grazie alla capacità di fare sintesi”. E sull’alleanza ora a Palazzo Chigi prosegue: “Dovremmo tutti considerare questa esperienza tra centrosinistra e M5s come l’orizzonte giusto per il Paese. Se lo viviamo come una parentesi il progetto si indebolisce. Non siamo un governo tecnico, il salto di qualità si fa alzando il tasso politico”. Per quanto riguarda alleanze politiche per il futuro, per Speranza serve qualcosa che possa combattere la destra, magari una proposta nuova con un processo che “nasca dal basso”, come sta avvenendo per le sardine.