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Landini: “Grave che il governo Meloni non ci convochi. In piazza il 7 ottobre per un lavoro sicuro”

Al corteo di Vercelli, Il segretario della Cgil Maurizio Landini incontra i parenti e gli amici delle vittime dell’incidente di Brandizzo. Poi, accusa il governo Meloni di “non volersi confrontare seriamente col sindacato”.
A cura di Andrea Miniutti
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"Basta ipocrisia, ognuno deve rispondere di quello che concretamente ha fatto": dal corteo dei sindacati a Vercelli organizzato dopo la tragedia di Brandizzo, nella quale hanno perso la vita cinque operai, Maurizio Landini ha chiesto che sia fatta chiarezza sulle responsabilità dell’incidente. Prima dell'inizio della manifestazione, il segretario generale della Cgil ha voluto incontrare una delegazione di parenti e amici di due vittime dell’incidente, Michael Zanera e Kevin Laganà.

Il corteo di oggi, organizzato assieme a Cisl e Uil, è l’ennesima denuncia contro le morti bianche: "Serve rispetto per le 1.090 persone che hanno perso la vita sul lavoro nel 2022, oltre 500 sono già morti nei primi 6 mesi di quest'anno. Numeri che indicano una strage". Landini ha denunciato l’insufficiente sicurezza nei cantieri causata dalla scarsità di prevenzione, rilanciando l’idea della creazione di una procura nazionale sulla sicurezza, accompagnata da maggiori investimenti negli ispettorati del lavoro e nella sicurezza.

Il discorso è anche un attacco a Giorgia Meloni e al resto dell’esecutivo: “È pensabile nel 2023, nell'era del digitale, che si sia così indietro, che uno dei tagli fatti dal governo nel Pnrr sia quello agli investimenti sui sistemi più innovativi sul controllo delle ferrovie, sulle manutenzioni? Il governo si renda conto che è necessario aprire tavoli di confronto serio”.

Non è la prima volta che Landini accusa Palazzo Chigi di non intraprendere dialoghi seri con i sindacati e di non accoglierne le richieste. La promessa è di un cambio di approccio: “Abbiamo fatto scioperi, ma dobbiamo alzare ancora di più il livello della protesta”.

Il segretario generale della Cgil aveva già alzato i toni nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “È grave che il governo continui a non volersi confrontare seriamente col sindacato”, ha detto denunciando il governo Meloni di non avere risposto alla richiesta di coinvolgimento dei sindacati nella stesura della manovra finanziaria. Un’occasione per rilanciare la manifestazione del 7 ottobre e le richieste del sindacato: “Aumentare i salari e le pensioni, contrastare la precarietà, non allargare voucher e contratti a termine. Cancellare il sistema degli appalti e subappalti, invece di modificare il codice e introdurre i subappalti a cascata come ha fatto il governo. Cancellare i contratti pirata con una legge sulla rappresentanza. Introdurre il salario minimo per legge e investire su sanità e istruzione”.

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