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La Russa dice che dal MSI a Fratelli d’Italia “la fiamma c’è ancora”

Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha detto a un evento di partito di FdI che vorrebbe più “memoria di una storia più antica”, dei “30 anni da quando è nata AN e 78 da quando è nato il MSI, e la fiamma c’è ancora”. Poi ha aggiunto che Giorgia Meloni è la migliore politica dal dopoguerra e Daniela Santanchè la migliore ministra del governo in carica.
A cura di Luca Pons
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In Fratelli d'Italia dovrebbe esserci "più memoria" di una "storia più antica", quella prima dell'estrema destra che ha portato alla nascita del partito: dei "trent'anni da quando è nata Alleanza nazionale" e i "78 da quando è nato il Movimento sociale italiano". Dopo tutto questo tempo, "la fiamma c'è ancora". Lo ha detto Ignazio La Russa. Il presidente del Senato Non ha chiarito se si riferisse alla fiamma che si trova nel simbolo del partito, derivata proprio dal simbolo del MSI, dove secondo alcune interpretazioni il fuoco emergeva dalla tomba di Mussolini (il trapezio in fondo). Poi La Russa ha parlato del compito del suo partito, cioè "pacificare" l'Italia da "questo dopoguerra che non finisce mai". E ha definito Meloni "la più grande politica dal dopoguerra".

Dal MSI a oggi, "la fiamma c'è ancora"

La Russa parlava a un evento di celebrazione per i tre anni del governo Meloni, ad Assago. E inizialmente ha ricordato la storia recente del partito: "La Lombardia contribuì in maniera decisiva alla nascita di Fratelli d'Italia. C'erano dieci senatori e 17 deputati. Di questi l'80% era della Lombardia. Tutti i senatori e deputati, tranne uno che oggi è ministro con un altro partito, ma siamo amici, aderirono a FdI. Per me fu un orgoglio vero".

Poi ha allargato il discorso: "È bello vedervi qui in tanti e sapere che il frutto di quel seme che ha fatto crescere FdI è un frutto venuto su bene. Siamo tutti figli di FdI nella stessa maniera e con lo stesso spirito. La cosa che però vorrei un po' di più è la memoria di una storia più antica". E da qui il riferimento alle radici di estrema destra: "Tre anni di governo, ma trenta da quando è nata An. E 78 da quando è nato l'MSI, e la fiamma c'è ancora". Sia simbolicamente, sia letteralmente, come detto.

La Russa, il compito di FdI e il ventennio fascista

"Abbiamo tutti una radice che man mano si è innervata con apporti esterni", ha insistito il presidente del Senato. "Siamo un grande partito ma dobbiamo ricordarci anche di cosa non c'è più. Dobbiamo dedicare un briciolo del nostro tempo a conoscere i nomi e gli atti di chi ci ha portato qua. Quelli che non si sono arresi mai dopo la sconfitta dell'Italia e non hanno chiesto vendetta. Quelli che hanno resistito davanti alla campagna che chiedeva lo scioglimento del MSI. La prima pattuglia che andò in Parlamento, più piccola di quella di FdI. Noi abbiamo avuto La fortuna di avere Giorgia, altri la fortuna di avere Giorgio Almirante".

La Russa poi è sembrato fare un riferimento esplicito al fascismo. Ha detto che uno dei compiti di Fratelli d'Italia è "pacificare questa nostra nazione e questo dopoguerra che non finisce mai, con questa infinita capacità di odio e divisione". Ha continuato il ragionamento: "La storia dell'Italia, nel bene e nel male, deve essere unica", senza citare direttamente il ventennio fascista ma utilizzando un termine che talvolta è stato usato per parlare del fascismo, ovvero "parentesi" nella storia politica dell'Italia. "Non ci sono parentesi. Ci sono giudizi, ma non parentesi". E ha concluso: "Se non lo faremo noi, non lo farà mai nessuno. Ma noi lo faremo"

Meloni "la più grande politica dal dopoguerra", Santanchè "miglior ministra che abbiamo"

Tornando alla politica contemporanea, La Russa ha prima fatto un accenno alle elezioni regionali in Lombardia, che si terranno nel 2028, e dove il candidato "deve essere un politico", aggiungendo che "Fratelli d’Italia ne ha tanti". Poi ha parlato di Giorgia Meloni, definendola "la più grande politica del dopoguerra". Questo il motivo: "Giorgia ha delle capacità che forse aveva solo qualche politico della primissima epoca del dopoguerra, con la differenza che ha una capacità di stare nella politica internazionale, che anche chi era più bravo di lei nell'interno non ha mai avuto. Facendo La somma la considero la miglior politica del dopoguerra".

E non è mancato un complimento anche alla sua amica Daniela Santanchè, ministra del Turismo: "Forse è la ministra migliore che abbiamo, senza togliere nulla agli altri", ha detto La Russa. Santanchè è al centro di più di un caso giudiziario, e di recente un voto al Senato ha di fatto rimandato di mesi la decisione su suo eventuale rinvio a giudizio per truffa ai danni dell'Inps.

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