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La proposta di legge di Pd, M5s, Leu e Iv: “Bella ciao inno ufficiale del 25 aprile”

Il centrosinistra, con due proposte di legge firmate da deputati di Pd, Movimento 5 Stelle, Leu e Italia Viva, chiede che Bella ciao venga eseguita dopo l’inno di Mameli ai festeggiamenti per il 25 aprile. “Non è espressione di una singola parte politica”, tutti “possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali ai quali si ispira la canzone”. All’articolo due della seconda proposta di legge è previsto lo studio di Bella ciao in tutte le scuole.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Bella ciao come inno ufficiale della festa della Liberazione dal nazifascismo, è questo l'obiettivo di una proposta di legge depositata alcune settimane fa alla Camera dei deputati e firmata da parlamentari dei gruppi di centrosinistra: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e Italia Viva. La maggior parte dei firmatari sono dem, tra cui Fragomeli, Verini, Boldrini e Fiano, ma ci sono sono anche Stumpo di Leu, Anzaldi di Italia Viva e Sarli del Movimento 5 Stelle. Il primo (e unico) articolo della proposta di legge 3035 recita al comma 1: "La Repubblica riconosce la canzone «Bella ciao» quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo". E al comma 2: "La canzone «Bella ciao» è eseguita, dopo l’inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo".

La presentazione di questa proposta di legge risale al 21 aprile scorso, a pochi giorni dalla festa della Liberazione, mentre ne è stata presentata un'altra il 30 aprile – la numero 2483 – firmata praticamente dagli stessi parlamentari, che introduce anche un secondo articolo in cui si parla dello studio di Bella ciao nelle scuole: "A decorrere dall'anno scolastico 2020/2021, nelle scuole di ogni ordine e grado, nell'ambito delle attività didattiche finalizzate all'acquisizione delle conoscenze relative alla seconda guerra mondiale e al periodo storico della Resistenza e della lotta partigiana, è inserito lo studio della canzone «Bella ciao»", si legge al primo comma. "Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio sono presenti minoranze linguistiche riconosciute provvedono all'attuazione di quanto disposto dal comma 1 del presente articolo nel rispetto dell'articolo 6 della Costituzione", conclude il secondo comma.

La proposta è chiara: riconoscere Bella ciao come espressione popolare dei valori italiani ed eseguirla dopo l'inno di Mameli durante le cerimonie per il 25 aprile, ma anche insegnarla e studiarla in tutte le scuole. "Possiamo pertanto affermare con certezza che «Bella ciao» non è espressione di una singola parte politica, ma che, al contrario, tutte le forze politiche democratiche possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali ai quali si ispira la canzone – si legge nella presentazione della proposta di legge – la lotta patriottica contro ogni forma di prevaricazione e di abuso di potere; la lotta per la libertà personale e quella del proprio Paese rispetto a ogni forma di oppressione dittatoriale; la riaffermazione dell'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica; la difesa dei diritti e la battaglia per l'emancipazione sociale; il diritto di cittadinanza e di civile convivenza all'insegna della tolleranza e dell'uguaglianza fra i popoli".

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