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Mattarella, solo Salvini boccia il discorso di fine anno: “Le mie parole sono scomode, ma vere”

Elogi bipartisan al discorso di fine anno tenuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dal premier Conte passando per i leader di maggioranza e opposizioni, è arrivato il plauso alle parole del Capo dello Stato. Unica voce fuori dal coro quella di Matteo Salvini: “Le mi sono parole scomode. O facciamo in fretta, o questo paese si spegne”.
A cura di Ida Artiaco
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Il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sembra aver messo d'accordo destra e sinistra. Il mondo politico italiano ha infatti elogiato le parole del Capo dello Stato che ha parlato di futuro e di fiducia nei giovani per ridare speranza al Paese. Tra i primi a commentare le dichiarazioni di Mattarella c'è stato il premier Conte. "Il Presidente ha tracciato la rotta per lavorare tutti insieme per consegnare un Paese migliore ai nostri figli – è stato il commento del presidente del Consiglio affidato ai social – è un compito impegnativo, ma è un compito alla nostra portata. L'importante è che ciascuno di noi, nell'ambito del proprio ruolo e della propria competenza si impegni in questa direzione e non perda di vista questa finalità. Il suo discorso ripone fiducia nell'Italia e nelle sue meravigliose energie: nei nostri giovani, nella creatività che ci rende grandi in tutto il mondo, nel senso civico e di profonda solidarietà che è proprio della nostra tradizione".

Matteo Salvini: "Italia si spegne con parole melliflue"

Unica vice fuori dal coro, quella di Matteo Salvini, che nel corso di una diretta Facebook, facendo gli auguri di buon anno agli italiani, ha detto: "Le mie magari sono parole scomode. A Capodanno bisogna magari fare discorsi più melliflui, più incolori, più indolori, più insapori. O facciamo in fretta, o questo paese si spegne. Farò tutto quello che è umanamente possibile, con l’aiuto di Dio e del cuore immacolato di Maria, per restituire agli italiani lavoro, serenità e sicurezza, alle famiglie speranza e futuro, ai giovani certezze e diritti, nel nome del valore supremo della libertà, oggi troppo spesso negata". E poi ancora: "Litigiosi, viscidi, incompetenti, stanno insieme per tirare a campare, salta un ministro e se ne inventano due, la maggioranza ha la protezione degli ultimi poteri forti rimasti: l’Italia è ostaggio di una minoranza".

Il plauso di Fico, Zingaretti e Patuanelli

A gradire le parole di Mattarella è stato invece il presidente della Camera Roberto Fico, che sempre via social ha sottolineato che "lavorare insieme, anche attraverso un confronto leale e vivace che è indispensabile in una democrazia, è la chiave per costruire futuro, puntando all’interesse di tutti, e per non farsi trovare impreparati nel fronteggiare le sfide che verranno". Plauso al presidente è arrivato anche dal segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti: "Mattarella – ha detto – ci ha ricordato che si entra negli anni Venti di questo secolo e, senza nasconderci i problemi, dobbiamo scommettere sull'Italia che ha forza, spirito, passione, fiducia e cultura per ripartire. Lo dobbiamo in primo luogo alle nuove generazioni che si aspettano lavoro e futuro. Grazie Presidente. Faremo la nostra parte con tutta la passione possibile". Al coro di elogi si è unito anche il ministro Patuanelli, del Movimento 5 Stelle: "La cultura della responsabilità che ha oggi evocato il Presidente della Repubblica è ciò che deve guidare ogni giorno l'azione del governo. È il faro che non dobbiamo mai smarrire, la via maestra per non cadere nella facilità dello slogan, nella quotidiana semplificazione della realtà. È quella che ci permette di continuare a fissare gli obiettivi per il solo ed esclusivo bene comune, tralasciando il sondaggio settimanale e il titolo ad effetto". Nessun commento è invece ancora arrivato da Luigi Di Maio.

Elogi anche dal centrodestra con Berlusconi e Meloni

Anche il centrodestra pare abbia gradito le parole di Mattarella. Silvio Berlusconi, che ha definito il discorso di fine anno del Capo dello Stato "capace di cogliere gli elementi di positività nella realtà del nostro Paese e le ragioni per stare uniti al di là delle contrapposizioni politiche e per guardare con ottimismo, nonostante tutto, al domani. È quanto dovrebbe saper fare la politica, in Italia troppo spesso avvelenata dallo scontro fra fazioni e dal linguaggio dell’odio e del disfattismo". Anche Giorgia Meloni ha sottolineato "un forte richiamo all’identità italiana, centralità della famiglia, crescita dell’Italia da nord a sud, orgoglio per i tanti esempi positivi che ci vengono dai nostri concittadini. Dal Presidente Mattarella un discorso di alto profilo con obiettivi ambiziosi che purtroppo si scontrano con la mediocre quotidianità di un governo incapace di dare risposte positive. Ci auguriamo che il 2020 ci restituisca un governo scelto dal popolo, coeso e credibile, capace di riaccendere la speranza in tutti gli italiani".

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