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La ministra Calderone dice che nel 2023 saranno assunti 70mila under 30 grazie al decreto Lavoro

Marina Calderone, ministra del Lavoro, ha detto in un’intervista al Quotidiano nazionale che l’obiettivo del nuovo decreto è arrivare, grazie a un incentivo per l’aziende, all’assunzione di 70mila giovani under 30 nel 2023. Di questi, poco più della metà dovrebbero avere un contratto stabile.
A cura di Luca Pons
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La ministra del Lavoro del governo Meloni, Marina Calderone, ha detto che per le assunzioni ci sono a disposizione "800 milioni di euro di fondi europei" e l'obiettivo è quello di "arrivare a 70mila nuove assunzioni di giovani under 30". In un'intervista al Quotidiano nazionale pubblicata su Giorno, Resto del carlino e Nazione, la ministra ha ribadito la cifra contenuta anche nella relazione tecnica del decreto che il governo ha approvato il primo maggio.

Nel testo si specifica che, secondo le previsioni del governo, di questi 70mila sarebbero circa 40mila gli assunti con un contratto stabile o apprendistato professionalizzate, con una retribuzione media pari a 1.300 euro. Per gli altri 30mila, invece, ci si aspetta che le assunzioni avvengano con contratti meno stabili.

Queste assunzioni dovrebbero arrivare grazie a un incentivo per l'assunzione dei giovani iscritti all'apposito Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani: per il primo anno di lavoro, le aziende che assumono gli under 30 che sono inseriti in questo programma avranno un'esenzione fiscale pari al 60% dello stipendio lordo. A questo si possono aggiungere altri bonus, come quello per le assunzioni di under 36, anche se in questo caso "l'incentivo scende al 20%".

Calderone ha difeso il decreto, attaccato dalle opposizioni e dai sindacati soprattutto per l'estensione dei contratti a termine e dei voucher, ma anche per una mancata presa di posizione sull'aumento dei salari. Una delle misure più pubblicizzate è stato il taglio del cuneo fiscale, che porterà da luglio a dicembre a un aumento in busta paga dai 25 ai 60 euro per i dipendenti che prendono fino a 35mila euro l'anno. Sulla possibilità di renderlo strutturale – come chiesto da sindacati, Confindustria e opposizioni – la ministra ha ribadito che è intenzione del governo farlo: Siamo intervenuti due volte in sei mesi su questo fronte. Il taglio strutturale del cuneo del 5% resta un obiettivo di legislatura". Attualmente il taglio è al 7% per i redditi fino a 25mila euro e al 6% fino a 35mila euro.

La ministra si è concentrata sulle altre misure presenti, come quelle per la sicurezza degli studenti nell'alternanza scuola-lavoro. In generale, "è tutta l'attività dell'ambiente scolastico che sarà maggiormente tutelata" anche perché la copertura assicurativa sarà estesa "agli studenti, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico".

Nello specifico, "con il ministero dell'istruzione, abbiamo operato su un doppio binario. Da una parte scattano nuovi obblighi per le imprese ospitanti sulle misure e sui dispositivi di protezione. Dall'altra agiamo su prevenzione e monitoraggio di questi percorsi, ampliando le informazioni che devono essere messe a disposizione e introducendo nuove modalità di controllo". Il decreto ha anche istituito un fondo per risarcire le famiglie degli studenti morti durante l'alternanza. La decisione è arrivata anche a seguito del caso di Giuliano De Seta, morto a settembre 2022, la cui famiglia non ha avuto alcun risarcimento. La ministra Calderone l'ha definito "un gesto di vicinanza alle famiglie".

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