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La maggioranza cambia idea e riconosce la responsabilità del fascismo nel ddl Sciré: cos’è successo

La maggioranza cambia idea sul ddl per il riconoscimento come sacrario militare del relitto del Sommergibile Scirè, assegnato alla flottiglia X Mas. Il testo originario prevedeva una premessa sulla responsabilità del fascismo nella, che FdI aveva cancellato con un emendamento. Ora il riferimento è stata reinserito, non senza il malcontento del relatore di FdI Roberto Menia, che ha annunciato il suo voto contrario.
A cura di Giulia Casula
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La maggioranza cambia idea sulla responsabilità del fascismo all'interno del disegno di legge per il riconoscimento come sacrario militare del relitto del Sommergibile Scirè, assegnato alla flottiglia X Mas e affondato nel 1942. Il testo originario era stato approvato quasi all'unanimità l'anno scorso alla Camera e conteneva al suo interno una chiara premessa in cui venivano riconosciute le responsabilità nazifasciste nella Seconda Guerra mondiale.

Al Senato tuttavia, la premessa era sparita grazie ad un emendamento presentato dal relatore di Fratelli d'Italia Roberto Menia e approvato in Commissione Difesa a Palazzo Madama. La mossa aveva fatto infuriare le opposizioni, che avevano accusato la destra di voler riscrivere la storia. A distanza di mesi l'Aula sembra aver trovato una soluzione. Gli emendamenti proposti dalle opposizioni che chiedono di ripristinare l'espressione sulle responsabilità del fascismo e del nazismo sui marinai dello Scirè morti in mare verranno reintegrati.

Nello specifico, il testo tornerà a contenere il riferimento alla volontà di "onorare i marinai italiani che hanno perso la vita in un conflitto mondiale per responsabilità dei regimi nazionalsocialista e fascista". L'impasse dunque sembra essere superato, non senza il malcontento di Fratelli d'Italia. "Verrà rispristinato il testo approvato alla Camera attraverso l'approvazione degli emendamenti – ha detto Menia  – per cui da questa sera anche il testo approvato qui sarà il medesimo dell'altro ramo del Parlamento". Dopo la sospensione dell'Aula il relatore ha difeso la bontà della sua proposta di modifica che cancellava il riferimento alle responsabilità del fascismo e del nazismo. "Non esiste alcun sacrario al mondo in cui si onorano i caduti militari e si fa pesare su di loro lo stigma di quello che è successo", ha detto in Aula.

Menia ha contestato nel merito la mediazione raggiunta tra maggioranza e opposizioni e ha annunciato il suo voto contrario. Alla fine l'Aula ha approvato, per alzata di mano, l'emendamento. Prima della sospensione, il dibattito si era surriscaldato, con il senatore del M5s Bruno Marton che aveva parlato di "inno al fascismo" per la modifica apportata in Commissione a cui aveva risposto Sergio Rastrelli da FdI, accusando le opposizioni di "fasciopatia".

Menia ha spiegato di "non aver portato idee personali, ma un testo approvato in commissione e su un parere espresso dal governo. Registro che il consenso su quel testo è variato, ma io resto convinto che l'emendamento della Camera sia sbagliato, perchè non esiste nessun sacrario al mondo in cui fai pesare uno stigma sui caduti", ha dichiarato. "Io onoro tutti i caduti quando combattono per la patria, quale che sia il governo. E ritengo sbagliato anche dal punto di vista storiografico, perchè la Seconda guerra mondiale nasce per responsabilità dell'Urss e della Germania nazista che si spartiscono la Polonia", ha proseguito. Quindi ha concluso: "Dovrei dimettermi da relatore ma non ce ne sono disponibili, nemmeno è disponibile il presidente della commissione", annunciando: "Mi rimetto al voto dell'Aula ma io voterò contro".

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