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La linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria sarà completata entro il 2030

Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, annuncia che la linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, che verrà realizzata con i fondi del Recovery plan, verrà completata entro il 2030: “Una volta completata, da Roma si arriverà a Reggio Calabria nello stesso tempo che oggi ci vuole per andare da Roma a Torino”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tra i progetti del Recovery plan italiano, all'interno della missione relativa alle infrastrutture, c’è anche la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria che collegherà Salerno con Reggio Calabria. Un progetto la cui importanza è stata sottolineata anche oggi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione della presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, parlando di una “vera” alta velocità. Questa sera è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, a sottolineare che la linea dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria verrà completata entro il 2030. “Ci sono degli aspetti infrastrutturali generali, che come lei diceva, si aspettano al tempo: primo la conclusione entro il 2026 di alcune tratte, poi nel 2030 tutto, della Salerno Reggio Calabria di alta velocità e alta capacità”, afferma il ministro nell’intervista di Monica Maggioni per Settestorie, trasmissione che andrà in onda questa sera su Rai1.

Giovannini sottolinea, come già fatto da Draghi nel pomeriggio, quanto sia importante questo nuovo collegamento finanziato attraverso il Recovery: “Vuol dire che una volta completata, da Roma si arriverà a Reggio Calabria nello stesso tempo che oggi ci vuole per andare da Roma a Torino”. Ma questo non è l’unico progetto o l’unica linea ferroviaria di cui parla il ministro in riferimento al Pnrr italiano: “È la stessa cosa per l'alta velocità da Torino fino a Venezia, dove c'è un tratto ancora scoperto, che è Vicenza-Padova. E quindi nei finanziamenti aggiuntivi, tra l'altro annunciati oggi dal presidente del Consiglio, al di là dei soldi europei, del fondo complementare di 30 miliardi, ci sono altri 10 miliardi per completare quest'opera fondamentale”.

Giovannini si sofferma, quindi, sui fondi che verranno impiegati per il capitolo delle infrastrutture. Nello specifico il ministro dei Trasporti ricorda che c’è un investimento dei fondi, nel complesso, che riguarda per il 40% il Sud Italia, ma allo stesso tempo ricorda come questa percentuale dedicata al Mezzogiorno salga per alcune opere, a partire da quelle infrastrutturali: “Nel caso delle infrastrutture o delle attività dei trasporti, siamo oltre il 50% quindi è un investimento veramente molto forte nel Sud”.

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