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Il caso Cospito

La lettera di minacce degli anarchici: “Non dimentichiamo Cospito, colpiremo a morte un manager”

Una lettera di minacce degli anarchici è stata recapitata a diverse aziende italiane e a un giornale: “La Fai, federazione anarchica informale, non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Per Alfredo Cospito fratello e compagno". Inizia così il delirante volantino dattiloscritto firmato dalla Federazione degli Anarchici, che è stato recapitato ieri, mercoledì 15 febbraio, a diverse aziende italiane e a un giornale, secondo quanto apprende l'Adnkronos. L'azienda in questione avrebbe sede a Torino, ma non lavorerebbe nel capoluogo piemontese.

"La Fai, federazione anarchica informale, non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all'attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture". Il manager, individuato come obiettivo, viene descritto nella lettera come "l'anima nera delle operazioni di mercato (…), al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina". E ancora "verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema – si legge nella lettera – indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli (…). Verrà colpito a morte davanti alla famiglia".

Il manager, secondo gli anarchici, "è il soggetto ideale per la vendetta di Alfredo e di tutti i compagni in carcere. Può essere colpito in qualsiasi momento. Conosciamo le sue abitudini, gli interessi (…). Non avrà mai pace, ovunque andrà troverà un compagno anarchico pronto a vendicare il carcere di Alfredo e dei compagni. La forza anarchica con le sue articolazioni condurrà una campagna di lotta senza fine contro i servi dell'industria della morte perché per distruggere le aziende bisogna colpire gli uomini". Poi l'appello della Fai alla mobilitazione generale: "invitiamo tutti i gruppi e i singoli Fai a colpire con ogni mezzo necessario". 

Come sta Alfredo Cospito

Alfredo Cospito, da oltre 100 giorni in sciopero della fame, è ancora ricoverato all'ospedale San Paolo, dopo essere stato trasferito dal carcere milanese di Opera per un peggioramento delle sue condizioni. Il detenuto al 41-bis dovrebbe rimanere lì ancora per un po' di tempo. Secondo quanto apprende LaPresse, l'anarchico ha iniziato a riprendere gli integratori e sta mangiando yogurt e biscotti perché – secondo quanto riferiscono fonti accreditate – vuole arrivare "lucido" all’udienza della Cassazione del 24 febbraio.

Cospito non vi parteciperà ma è diventata un punto cruciale della vicenda in seguito alla richiesta del procuratore generale della Cassazione di rivalutare, con una nuova richiesta al tribunale della Sorveglianza, se esistano i presupposti per applicare il 41bis.

In un'informativa alla Camera ieri il ministro della Giustizia Nordio ha ricordato che nei confronti di Cospito "sono pendenti due situazioni: una di competenza della Corte di Cassazione", che terrà un'udienza il 24 febbraio, "e una di competenza di questo ministero, cioè la richiesta di revoca del 41-bis. Il 9 febbraio ho firmato il decreto per respingere la richiesta del regime di 41-bis".

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