La destra al Parlamento Ue blocca due missioni in Italia per monitorare su stato di diritto e libertà di stampa

Sta facendo discutere la decisione del Parlamento europeo di bloccare due missioni che alcuni eurodeputati avrebbero dovuto svolgere in Italia, per compiere un'azione di monitoraggio e controllo sullo stato di diritto e sulla libertà di stampa. In un momento tra l'altro molto delicato per il giornalismo italiano, visto il recente attentato al conduttore di Report Sigfrido Ranucci, che avrebbe potuto avere conseguenze letali, e visto gli sviluppi del caso Paragon, lo spionaggio attraverso lo spyware Graphite che ha colpito anche il direttore Francesco Cancellato e il capo della cronaca di Napoli di Fanpage.it, Ciro Pellegrino.
In pratica il Parlamento Ue non ha autorizzato una prima missione della Commissione Libertà civili, e un'altra della Commissione Occupazione e Affari sociali. La decisione è stata presa ieri dalla Conferenza dei presidenti, con il voto favorevole del Ppe e dei gruppi di destra, Ecr, Patrioti e Esn. La missione avrebbe dovuto tenersi prima della fine dell'anno, ma non avrà luogo, per la contrarietà espressa anche da. Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, che come sappiamo in Europa appartengono a famiglie europee differenti.
La missione sulle libertà civili, ha spiegato l'eurodeputato M5s Gaetano Pedullà, era stata già approvata dai coordinatori della Commissione Libertà civili, "con il voto favorevole dell'eurodeputata tedesca Lena Dupont", e "dava seguito all'audizione dello scorso mese di maggio promossa dal working group sulla democrazia, lo stato di diritto e i diritti fondamentali presieduto dall'ex premier belga Sophie Wilmès. Adesso capiamo perché Fratelli d'Italia e Lega stanno votando tutte quelle marchette alle multinazionali proposte dal Ppe: in cambio vogliono metter una museruola sulla progressiva contrazione in Italia dell'indipendenza della stampa, della magistratura e delle libertà civili, sociali e democratiche".
Secondo la senatrice Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai, quello che è accaduto a Bruxelles è "gravissimo": "Proprio mentre nel nostro Paese si discute delle querele contro i giornalisti, delle pressioni politiche e dell'attentato contro Sigfrido Ranucci. Proprio mentre alla Camera viene esaminata una mozione che denuncia criticità sempre più evidenti. Proprio mentre si discute una riforma della Rai che non va minimamente incontro al Media Freedom Act europeo e con la commissione di vigilanza Rai bloccata dalla maggioranza. Censurare il monitoraggio europeo in un momento così delicato è un segnale politico intimidatorio. Se Giorgia Meloni non ha niente da nascondere dica ai suoi in Europa di evitare questa vera e propria censura, o magari invece le fa comodo?".
Secono Nicola Zingaretti, "La destra italiana sta fallendo i suoi obiettivi di governo, ha paura e cerca continui nemici. Oggi blocca la missione del Parlamento europeo per monitorare la situazione dello stato di diritto e della stampa in Italia. Di cosa ha paura?", ha detto il capodelegazione Pd al Parlamento europeo.
Al contrario, secondo Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, "è grave che qualcuno al Parlamento europeo abbia proposto una missione in Italia per verificare lo stato di diritto, la libertà di stampa e la giustizia, peraltro a ridosso di un referendum, non che la missione sia stata bloccata". Per Lupi, "quello di screditare l'Italia all'estero è un antico vizio della sinistra, che pur di attaccare il governo non esita a danneggiare il nostro Paese: il Partito Popolare Europeo ha fatto benissimo a opporsi".
Anche secondo Nicola Procaccini (Fdi) copresidente del gruppo Ecr, l'iniziatica parlamentare avrebbe avuto "fini politici", e attacca "l'uso strumentale e politico" fatto dalle sinistre delle missioni sullo stato di diritto fino ad oggi".