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La destra dice che è Conte l’ispiratore morale delle minacce di morte a Meloni

Il leader del Movimento 5 Stelle viene accusato (più o meno esplicitamente) da parte della destra di aver alimentato il clima che ha portato alle minacce di morte alla presidente Meloni, Conte si difende: “Questa interpretazione è da fuori di testa”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Qualcuno alimenta il clima d'odio e questi sono i risultati. Il disco della destra (e non solo) è lo stesso da ieri sera, e il "qualcuno" in questione ha un nome e un cognome ben preciso, almeno nella narrazione di buona parte della politica. Il profilo Twitter di Fratelli d'Italia ha condiviso degli screen di messaggi minatori rivolti a Giorgia Meloni, minacce di morte indirizzate alla presidente del Consiglio e a sua figlia. Un fatto gravissimo, che fortunatamente è stato immediatamente ridimensionato dall'intervento delle forze dell'ordine, che hanno denunciato e identificato l'uomo in questione: ha 27 anni e vive in Sicilia, e da qualche ora è indagato per violenza privata aggravata.

Tutti i commenti di solidarietà nei confronti della presidente del Consiglio, però, sono anche legati a delle accuse non proprio velate nei confronti di Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle, quasi mai citato esplicitamente, viene sostanzialmente accusato di essere una sorta di ispiratore morale di queste minacce. "È un clima brutto che viene sollecitato da alcune prese di posizione politiche decisamente sopra le righe – dice il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, uscendo da Palazzo Chigi – da chi evidentemente, dopo aver gridato da quel balcone che la povertà era abolita, oggi deve dare una risposta a persona a cui non ha trovato un lavoro". Insomma, come si dice, ogni riferimento è puramente casuale.

Il disco, però, è più o meno questo da stamattina: "Si trovano sempre persone squilibrate pronte a farsi influenzare da maestri privi di scrupoli – attacca il ministro Crosetto, storico braccio destro di Meloni – La cosa che mi colpisce è che chi lo sta facendo, quotidianamente, ne ha totale consapevolezza, ma prosegue a farlo imperterrito". Ancora più esplicita Licia Ronzulli di Forza Italia: "Qualcuno sta fomentando queste piazze, sta armando le mani di questi folli che poi decidono di minacciare e spingersi oltre – accusa la capogruppo di Forza Italia al Senato – Stanno armando, lo ripeto e lo rivendico".

Così anche il ministro Ciriani: "Dovrebbero vergognarsi quei leader politici che soffiano sul fuoco della protesta violenta – attacca – Ci aspettiamo condanne ferme da parte di tutti, partendo da Giuseppe Conte". Donzelli, sempre di Fratelli d'Italia, twitta taggando Conte: "Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso". E poi, uno dopo l'altro, praticamente tutti gli altri membri del governo e parlamentari di centrodestra. Ma non solo: "Il clima d'odio che qualcuno cerca di alimentare nel Paese prende voce sui social", dice Maria Elena Boschi di Italia Viva.

Insomma, le accuse a Conte, più o meno velate, ci sono tutte. La replica, tra l'altro, è ovviamente arrivata: "Una ferma condanna, senza se e senza ma, per minacce che sono arrivate alla premier e a sua figlia – dice il leader pentastellato a Torino – Questi gesti sono esecrabili, bisogna stare vicino alle istituzioni. Io so cosa significa, quando ero presidente del Consiglio ho ricevuto tante minacce in particolare durante l'emergenza pandemica". E ancora, all'Aria che tira su La7: "Conserviamo lucidità. Io in tutti i posti in cui sono stato, in tutte le piazze in cui sono e sarò, come premessa raccomando sempre manifestazioni pacifiche e contro gesti inconsulti – si difende l'ex presidente del Consiglio – Il disagio esiste, non lo sto creando io. Chi pensa di suggerire questa interpretazione è fuori di testa".

In difesa di Conte intervengono poi, uno dopo l'altro, anche tutti i parlamentari grillini, parlando esplicitamente di strumentalizzazione. Nelle ultime settimane il presidente del Movimento è tornato a essere effettivamente molto presente in piazza. Come è anche normale per un leader di opposizione. Da questo a dire che il caso delle minacce di morte – che tutti ovviamente ci auguriamo resti isolato – sia imputabile a Conte semplicemente perché, sempre in base a quanto ha scritto l'uomo indagato, si tratterebbe di un percettore di reddito di cittadinanza, il passo sembra veramente lungo.

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