La Destra di Storace in Piazza contro Monti e l’Europa

A Roma oggi giornata di manifestazioni e cortei, non solo No Tav ma anche sindacati e aderenti a La Destra di Francesco Storace, tutti in Piazza ma per motivi differenti. Il partito fuoriuscito da Alleanza nazionale manifesta contro il Governo tecnico e le sue riforme ma anche contro il potere dell'Europa e delle banche.
Tricolori e celtiche hanno invaso Piazza Esedra a Roma dove era in programma il raduno degli iscritti e simpatizzanti del partito. Diverse centinaia i partecipanti all'avvio del corteo che sfilerà per le strade del centro storico della Capitale. ma che non incrocerà in nessun modo l'altra manifestazione in programma. Alla testa del gruppo i due leader Storace e Buontempo che ieri hanno ingaggiato una battaglia verbale contro l'ex compagno di partito e sindaco di Roma Gianni Alemanno che si lamentava dei disagi alla città per via delle manifestazioni. Secondo gli organizzatori i partecipanti al corteo de La Destra sarebbero quasi 20mila arrivati con oltre duecento pullman provenienti da tutta Italia, "ci sono militanti che sono ancora a Piazza Esedra che da qui è distante due chilometri" ha detto il responsabile nazionale dell'organizzazione de La Destra Roberto Buonasorte.
"Una manifestazione che farà capire a tutti che la destra in Italia non è morta" ha detto il segretario del partito ed ex Presidente della Regione Lazio Francesco Storace. Una sorta di rivendicazione di appartenenza confermata tra le altre cose dalla presenza di non pochi cimeli e bandiere della vecchia repubblica sociale italiana portati in bella vista dai nostalgici del regime. Numerose anche le croci celtiche, ma oggi si scende in Piazza contro Monti e il Governo, principale bersaglio degli slogan e degli striscioni, e contro "l'Europa delle banche che affama i popoli". Il corteo si chiuderà a piazza Bocca della Verità dove il segretario nazionale terrà un comizio dal palco e dove probabilmente, come ha già fatto in altre occasioni, chiederà all'alleato Berlusconi di staccare la spina al Governo.