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La Danimarca ha approvato una legge che impedisce ai migranti di entrare nel suo territorio

La Danimarca ha approvato una legge che impedisce del tutto l’arrivo di migranti nel suo territorio. La norma è stata presentata dal governo socialdemocratico della prima ministra Mette Frederiksen (di centrosinistra), appoggiata anche dall’opposizione di centrodestra. Critiche arrivano dall’Unione europea e dall’Onu.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Parlamento danese ha approvato una legge che consente di impedire del tutto i migranti all'arrivo. In pratica le domande di asilo verranno gestite ed esaminate al di fuori del territorio danese, in centri situati in un "paese terzo" che non è stato ancora reso noto, in cui si deciderà quali migranti hanno il diritto di essere accolti e quali dovranno essere espulsi.

I profughi resteranno all'interno di centri d'accoglienza, al di fuori dell'Ue, in attesa che la loro domanda venga esaminata dalle autorità danesi. Ma nessuno avrà il diritto di entrare in Danimarca: chi riesce a ottenere lo status di rifugiato sarà comunque costretto a rimanere nel "paese terzo". Non è ancora chiaro quale Paese verrà incaricato di smistare i migranti, ma secondo alcune indiscrezioni di stampa sembra che lo Stato potrebbe essere il Ruanda, che alcune settimane fa il governo di Copenaghen ha sottoscritto un memorandum d'intesa in materia di migrazioni. La notizia però non è stata confermata dai due governi interessati. I media danesi parlando anche del possibile coinvolgimento dell’Egitto, l’Eritrea.

Con l'approvazione della legge – passata con 70 voti favorevoli e 24 contrari – voluta dal governo socialdemocratico della prima ministra Mette Frederiksen (centrosinistra), sostenuta anche dall'opposizione di centrodestra, la Danimarca è diventata il primo Paese europeo a mettere in pratica una politica di esternalizzazione delle frontiere che blocca completamente l'ingresso dei migranti.

Le reazioni

Critiche durissime sono arrivate da Bruxelles e dall'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati, Filippo Grandi. In un commento diffuso oggi evidenzia che "gli emendamenti entreranno in vigore se la Danimarca stringerà un accordo formale con un Paese terzo". Secondo Grandi il memorandum firmato da Danimarca e Ruanda "potrebbe comportare il trasferimento forzato dei richiedenti asilo e l'abdicazione da parte della Danimarca delle responsabilità relative alle procedura di asilo e alla protezione dei rifugiati vulnerabili".

Secondo l'Alto commissario, Copenaghen starebbe tentando di "eludere" le sue responsabilità, contraddicendo "la lettera e lo spirito" della Convenzione sui rifugiati del 1951 e del più recente Global Compact. Un documento, quest'ultimo, con il quale gli Stati hanno accettato di condividere più equamente la responsabilità della protezione internazionale. Secondo Grandi, "già oggi quasi il 90 per cento dei rifugiati del mondo vive in Paesi in via di sviluppo o meno sviluppati che, nonostante le risorse limitate, sono disponibili e rispettano i loro obblighi e responsabilità legali internazionali". L'Alto commissario ha sottolineato "di aver espresso ripetutamente le proprie preoccupazioni e obiezioni rispetto alla proposta del governo danese e di aver offerto suggerimenti e alternative pragmatiche".

L'Onu "continuerà ad impegnarsi nel dialogo con Copenaghen, che rimane un partner prezioso e di lunga data, con l'obiettivo di trovare un modo pratico per progredire che rassicuri la popolazione e rispetti gli impegni internazionali della Danimarca".

"Condividiamo le preoccupazioni dell'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati sulla compatibilità di questa legge con gli obblighi internazionali della Danimarca e condividiamo le preoccupazioni sul rischio di minare le basi del sistema di protezione internazionale per i rifugiati", ha dichiarato un portavoce della Commissione europea commentando la nuova legge, che "solleva interrogativi sia sull'accesso alle procedure di asilo che sull'effettivo accesso alla protezione. Non è possibile sotto le esistenti regole dell'Ue né in base alle proposte nel Nuovo patto per le migrazioni e l'asilo", ha spiegato il portavoce.
"Il Patto è basato sul diritto d'asilo come diritto fondamentale nell'Ue. La Commissione analizzerà la legge danese prima di intraprendere ulteriori azioni", ha aggiunto.

Per Salvini l'Italia deve seguire l'esempio della Danimarca

Salvini invita la ministra Lamorgese a seguire l'esempio della Danimarca: "Il governo danese e il Parlamento danese a guida sinistra hanno approvato una norma per cui i richiedenti asili stanno nei Paesi di partenza. La Germania, col governo coi socialisti, ha approvato una norma per cui chi sbarca in Italia resta in Italia. Dunque mi aspetto che l'attuale ministro dell'Interno applichi politiche alla Salvini, ossia controlli chi parte e chi sbarca, perché abbiamo bisogno di un'estate all'insegna da boom economico coi turisti che pagano, non da boom degli sbarchi dei turisti che poi paghiamo noi".

"Spero che dopo Spagna, Francia Germania, Danimarca, si prenda atto che da questo punto di vista dobbiamo far da soli e fare bene", ha concluso.

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