La Camera approva il pdl su celiachia e diabete infantile, cos’è e cosa cambia
La Camera ha approvato la proposta di legge su celiachia e diabete infantile di tipo 1. Il ddl era a prima firma di Giorgio Mulè, Forza Italia, ma il voto è stato unanime: tutti i 256 deputati presenti hanno approvato. La proposta ora andrà al Senato, dove ci si aspetta che sia nuovamente approvata e possa entrare in vigore.
In uno dei rari momenti di coesione, sia le opposizioni che la maggioranza si sono trovate favorevoli al ddl. L'unico voto contrario inizialmente registrato, quello di Matteo Orfini (Pd), è stato il risultato di un errore tecnico poi corretto. "Sono felicissimo che l'Aula della Camera abbia approvato all'unanimità", ha detto il promotore del testo Mulè. Il Parlamento "ha dimostrato concretamente quanto bene possa fare al Paese la buona politica, dotando l'Italia, prima nazione al mondo, di uno strumento del genere che sicuramente consentirà di salvare le vite di tanti bambini".
Cosa prevede il pdl su celiachia e diabete infantile
La proposta consiste in un piano di screening nazionale che porti a individuare, nei bambini da 1 a 17 anni, i casi di celiachia e di diabete di tipo 1. Si tratta, infatti, di patologie che con una diagnosi precoce possono ridurre di molto le complicanze. Sapendo di avere il diabete o di essere celiaci è possibile orientarsi meglio nelle scelte di vita quotidiana, nel mangiare e non solo, per evitare problemi alla salute anche gravi.
La legge prevede che sarà poi compito del ministero della Salute, nel concreto, stabilire i criteri per un programma pluriennale di screening. A disposizione ci saranno circa 4 milioni di euro all'anno fino al 2025, e circa 3 milioni all'anno da lì in avanti. Dovranno partire anche delle campagne di informazione e sensibilizzazione sulle due malattie.
Anche l'opposizione soddisfatta, "ma ora si investa sulla sanità di prossimità"
A conferma dell'approvazione unanime che ha incontrato la proposta, sono arrivate voci soddisfatte da tutti i partiti. Elena Bonetti, ex ministra per le Pari opportunità e deputata di Azione-Italia viva, ha detto che il pdl è "importante" perché permette "la presa in carico tempestiva, e dunque una risposta adeguata, di queste patologie", anche se "avremmo potuto fare qualche passo in più in tema di formazione a un corretto stile di vita" e resta il rimpianto per un emendamento non approvato che avrebbe "superato la discriminazione di genere sui rimborsi che oggi le bambine, le donne e le ragazze ricevono più bassi rispetto agli uomini".
Dal Partito democratico, il deputato Gian Antonio Girelli ha chiarito che "la legge non risolve il problema dei nostri bambini e ragazzi che hanno il diabete di tipo 1 o sono affetti da celiachia, ma ci aiuta a intravvedere alcune soluzioni, ancorché parziali". Il risultato principale è che la norma "ci impegna a un grande investimento nella ricerca", e poi "secondariamente" si introduce anche lo screening. Per rendere davvero efficace la novità, però, serviranno forti investimenti per "riuscire sempre di più a fare un sistema sanitario di prossimità".
Dalla maggioranza, Federico Mollicone di Fratelli d'Italia ha sottolineato che "moltissimi bambini saranno aiutati da questo strumento. L'approvazione quasi unanime della proposta ribadisce quanto questo testo gioverà alla salute di moltissimi italiani. Ci auguriamo che il testo sia approvato quanto prima dal Senato".